“Restano in carcere”. La decisione dei giudici su Panzeri e Figà-Talamanca

La Corte d’appello di Bruxelles ha annullato la decisione di prima istanza sulla concessione del braccialetto elettronico per il segretario dell’Ong “No Peace Without Justice”. Su richiesta dell'europarlamentare dem, invece, l'udienza è stata spostata al 17 gennaio

“Restano in carcere”. La decisione dei giudici su Panzeri e Figà-Talamanca

Niente da fare per Pier Antonio Panzeri e Niccolò Figà-Talamanca, i due italiani resteranno in carcere. Questo quanto reso noto dall’Ufficio del procuratore federale del Belgio in una nota. L’ex europarlamentare dem e il segretario generale dell’Ong “No Peace Without Justice” sono apparsi davanti ai giudici della Corte d’appello di Bruxelles. Su richiesta di Panzeri, è stata rinviata al 17 gennaio 2023 l’udienza del suo caso. Per quanto concerne Figà-Talamanca, i giudici hanno revocato la concessione del braccialetto elettronico, misura modificata "con la proroga della detenzione prima del processo". Come nel caso dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, l’udienza si è tenuta a porte chiuse. Francesco Giorgi, invece, non aveva presentato appello

Panzeri e Figà-Talamanca restano in carcere

"Nell'interesse dell'inchiesta nessun'altra informazione sarà diffusa per ora, e la stampa verrà informata di eventuali nuovi sviluppi attraverso un comunicato stampa", ha reso noto l’Ufficio del procuratore federale del Belgio. Doccia fredda per i due italiani coinvolti nello scandalo Qatargate, due pedine fondamentali secondo gli inquirenti belgi, al lavoro sul caso da settimane.

Riflettori accesi sul ruolo di Panzeri e della su Ong “Fight Impunity”, a partire dalle intercettazioni. Secondo quanto riportato da Repubblica, gli stralci a disposizione confermerebbero il potere dell’ex volto di Partito Democratico e Articolo Uno, in grado di muovere alcuni parlamentare come marionette, a partire dagli eurodeputati italiani. Per il momento i loro nomi sono coperti da “omissis”, ma potrebbero presto arrivare importanti novità.

Il maxi-sequestro

Un’altra doccia fredda per Antonio Panzeri dopo il sequestro preventivo di 240 mila euro rintracciati sul suo conto corrente (40 mila) e su quello della figlia Silvia (200 mila). L’operazione - in esecuzione ad un ordine di investigazione europeo della magistratura belga - ha coinvolto altri nomi già noti per lo scandalo Qatar: parliamo dell’ex segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati Luca Visentini e dell’ex collaboratore Francesco Giorgi.

In base alle ultime informazioni disponibili, il 67enne di Riviera D’Adda ha parzialmente ammesso alcune delle accuse e si è detto pronto a collaborare con le autorità per fare luce sul conto di altri eurodeputati. Tra le persone tirate in ballo c’è anche il dem Cozzolino, colui che avrebbe preso il suo posto nelle poltrone chiave per gli interessi di Qatar e Marocco in seno all'Europarlamento.

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