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Riapre la caccia a Berlusconi

Sarà un caso, ma più si fa stringente e decisiva l'attività politica di Forza Italia, più si fa incalzante la pressione della magistratura su Silvio Berlusconi

Riapre la caccia a Berlusconi

Sarà un caso, ma più si fa stringente e decisiva l'attività politica di Forza Italia, più si fa incalzante la pressione della magistratura su Silvio Berlusconi. Così, mentre grazie alla tela intrecciata con pazienza da Renzi e Berlusconi si avvicina l'ora delle riforme, torna lo spettro del Cavaliere agli arresti. Il tribunale di Napoli sta infatti valutando se inquisire l'ex premier per la frase pronunciata l'altro giorno in aula durante il processo (Berlusconi era testimone) Lavitola. «Magistratura irresponsabile», aveva detto rispondendo a domande-provocazioni delle toghe. Se incriminato per oltraggio alla corte, Berlusconi rischia di perdere l'affidamento ai servizi sociali e finire direttamente agli arresti domiciliari. Senza contare che ieri il tribunale di Milano ha fissato per il 19 luglio la sentenza di appello per il processo Ruby (7 anni in primo grado).

Dire «magistratura irresponsabile» non solo è una libera opinione, per di più generica, non solo non è un insulto, ma è un dato oggettivo. La magistratura italiana, unica in Occidente, non risponde dei propri atti e dei propri errori. Siamo alla solita Italia a due facce: c'è chi tesse con responsabilità per il bene del Paese e chi disfa con arroganza protetto da una immunità assoluta. Così è questo nuovo «caso Napoli», così è l'appello del processo Ruby iniziato ieri. Non c'è indizio o sintomo che ci possa essere un vero ravvedimento della corte rispetto all'assurda condanna di primo grado: sette anni a fronte di una vittima, Ruby, che nega di esserlo e di concussi, i funzionari della questura di Milano, che giurano di non aver subito alcuna pressione da Berlusconi per affidare la ragazza marocchina, anziché trattenerla in questura, in quella maledetta notte del 27 maggio 2010.

Non è ancora passato un anno da quella clamorosa condanna per evasione fiscale (processo Mediaset) che avrebbe dovuto espellere Berlusconi non solo dal Senato ma anche dalla vita politica. Qualcuno forse aveva immaginato che una simile botta avrebbe tagliato le gambe a Berlusconi e lo avrebbe convinto ad abdicare. E invece l'uomo è ancora lì, con un ruolo decisivo per il futuro dell'Italia.

E allora giù botte ancora, nonostante nel frattempo siano emerse verità inquietanti sia dai palazzi del potere (il complotto politico) sia da quelli di giustizia (caso Bruti Liberati-Robledo proprio sull'inchiesta Ruby). Non so come possa fare, ma se Berlusconi riuscisse a tenere ancora duro gliene saremo tutti grati. Al momento, senza lui a tirare i fili, la vedo male.

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