Roma - Ancora lui, Martin Schulz, il campione teutonico dell'antiberlusconismo militante. L'ex capo degli eurosocialisti e ora presidente del Parlamento europeo, irrompe nella nostra campagna elettorale. Da panzer, come al solito. Dalla Sicilia il compagno Schulz spara a pallettoni contro il Cavaliere. «L'Italia si merita di meglio, deve voltare pagina - dice parlando di Berlusconi -. L'Europa ha bisogna di una Italia stabile e giusta, con un governo progressista dotato di piena legittimità politica e di una maggioranza chiara. Solo così è possibile cambiare il Paese e, con un'Italia progressista, cambiare l'Europa». Un ultra in trasferta. Non solo: «Negli ultimi vent'anni - prosegue Schulz - la voce dell'Italia non ha pesato quanto doveva, perché i governi intercorsi, salvo l'ultimo, non avevano alcuna credibilità internazionale. È ora che l'Italia torni a contare nell'Unione europea per renderla più giusta». E poi: «Nel giorno del ricordo dell'Olocausto, di quel terribile dramma che ha sconvolto l'Europa e tutto il mondo, io pensavo alle vittime, altri pensavano ai dittatori», dice facendo riferimento alla battuta di Berlusconi su Mussolini.
Ovviamente le parole del tedesco, entrato a gamba tesa nella campagna elettorale di un Paese non suo, sono benzina sul fuoco. L'ex sottosegretario Daniela Santanchè ricorda quando nel luglio 2003 Berlusconi rispose piccato agli insulti del tedesco all'europarlamento e gli diede del «kapò». «Egli tenta in modo goffo una sorta di calunnia denigratoria preventiva. Il kapò Schulz può tornarsene in Germania...».
Anche l'ex ministro Mariastella Gelmini non ci sta: «Che un politico come Schulz si permetta di attaccare a freddo Berlusconi, peraltro da una sede molto di parte, è qualcosa che va oltre il cattivo gusto». Idem Maurizio Gasparri: «Forse bisogna ringraziare Schulz per la sua rozza interferenza nella campagna elettorale italiana. I suoi giudizi, le sue offese alla credibilità del nostro Paese rafforzano le ragioni per votare Pdl». Giorgia Meloni chiede invece «l'intervento immediato del capo dello Stato affinché pretenda il rispetto della democrazia italiana e ponga fine alle continue ingerenze della Germania sulle questioni che riguardano la nostra politica interna. Come presidente del Parlamento europeo, le sue parole hanno una valenza formale e costituiscono una gravissima interferenza di un'istituzione europea nelle dinamiche interne di uno Stato membro».
Schulz ha il vizietto di occuparsi del Cavaliere visto che non si contano gli
insulti sparacchiati dal tedesco. In dicembre attaccò a testa bassa dicendo che il Cavaliere è «una minaccia per l'Italia e la Ue»; mentre quando Berlusconi rassegnò le dimissioni dichiarò che «era un evento da celebrare».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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