Al Riesame i filmati non bastano: «Mancano prove mediche»

Lo Stato fa lo Stato disfà. Con sperpero di tempo, denari, uomini, ma soprattutto dimostrando ancora una volta che in Italia l'onestà non paga. Si può rubare, impuniti, perché tra le larghe maglie della legge c'è sempre la scappatoia, la vedono anche i «ciechi».
Rivolgersi al Tribunale del riesame che ha annullato il sequestro dei beni di tre presunti falsi non vedenti eseguito dalla Guardia di finanza di Catania il 5 agosto scorso nell'ambito di una truffa all'Inps. I giudici hanno contestato la mancanza di accertamenti medici. A loro non bastano i filmati dei militari che dimostravano senza ombra di dubbio come due donne tre uomini, che percepivano pensioni d'invalidità e accompagnamento, in realtà ci vedessero, almeno abbastanza bene da andare a spasso, leggere, e far compere.
I legali degli indagati hanno ottenuto dal gip un incidente probatorio per accertare, clinicamente, lo stato di salute dei loro assistiti.
Secondo le Fiamme gialle la truffa sarebbe stata di circa mezzo milione di euro e gli stessi finanzieri agli atti dell'inchiesta avevano consegnato le immagini registrate che riprendevano i «ciechi» mentre passeggiano per le vie della città, evitando ostacoli, salendo e scendendo dalle scalinate o mentre erano impegnati in partite a biliardino. Uno degli indagati, che da alcuni anni percepisce una pensione di invalidità per cecità cosiddetta parziale, è stato ripreso alla guida di un motorino mentre procedeva zizzagando per il traffico cittadino.
Il giudice del riesame Maria Grazia Vagliasindi non si è limitata solo ad annullare il sequestro preventivo disposto dal gip e che ha riguardato i conti personali degli indagati, ha scritto che l'indagine in assenza di accertamenti clinici che mettessero in evidenza il falso, non regge visto tra l'altro che i difensori degli indagati, gli avvocati Ignazio Danzuso e Nino Lattuca, hanno prodotto in sede di riesame tutti i documenti delle commissioni mediche per ottenere la pensione e l'accompagnamento. I legali hanno chiesto ed ottenuto dal gip un incidente probatorio per accertare il grado di cecità dei loro clienti.

Saranno i sensori di una macchina a rilevare gli impulsi che il nervo ottico invia al cervello. E dunque lo stato reale della loro vista.
Una cosa è certa: qui, di certo qualcuno non ci vede bene. E sembra che sia la nostra Giustizia.

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