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Pagelle, carriera e penalizzazioni: via libera del cdm alla riforma della magistratura

Via libera del Consiglio dei ministri al pacchetto di norme che costituiscono il cuore della riforma voluta da Nordio

Pagelle, carriera e penalizzazioni: via libera del cdm alla riforma della magistratura

Ascolta ora: "Riforma della giustizia, ipotesi test psico-attitudinali per i magistrati"

Riforma della giustizia, ipotesi test psico-attitudinali per i magistrati

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Il governo spinge sull’acceleratore per la riforma della giustizia. Lunedì pomeriggio si è tenuto il Consiglio dei ministri con il via libera ai due decreti legislativi riguardanti disposizioni sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili e disposizioni in materia di riforma ordinamentale della magistratura e non mancano le novità.

Via libera alle "pagelle" per le toghe. Magistrati sotto esame tra giudizi e possibili bocciature, un mezzo per chiudere l’era della discrezionalità eccessiva. Nessun intento punitivo, la precisazione di via Arenula, ma un passo in avanti: il fascicolo del magistrato conterrà numeri, dati e giudizi compilati dai vertici degli uffici giudiziari, i procedimenti pendenti, l’esito delle richieste o dei provvedimenti resi nelle fasi del processo, i verbali delle udienze. Promozione o bocciatura ogni quattro anni a partire dalla data di nomina.

Ok del Consiglio dei ministri al maggior rilievo - rispetto al passato - alla sussistenza "di gravi anomalie" sull'esito delle "fasi e gradi" del procedimento e del giudizio e in particolare "al rigetto delle richieste formulate" dal pm o alla "riforma dei provvedimenti dei magistrati giudicanti" e che siano legati "a motivi particolarmente gravi o siano particolarmente numerosi".

Nel testo sono previsti anche paletti per il collocamento fuori ruolo dei magistrati. Questi ultimi infatti non potranno essere collocati fuori ruolo prima del decorso di dieci anni di effettivo esercizio della giurisdizione e, fatti salvi incarichi presso istituzioni di particolare rilievo, sono necessari tre anni di esercizio prima di un nuovo collocamento fuori ruolo se il primo incarico ha avuto una durata superiore a cinque anni. Codificato inoltre il principio della necessaria sussistenza di un interesse dell'amministrazione di appartenenza per consentire l'incarico fuori ruolo, con tanto di riduzione del numero massimo di magistrati collocati fuori ruolo (180 per la magistratura ordinaria).

Nella riunione preparatoria della mattinata, era emersa l’ipotesi di inserire test psico-attitudinali per l’ingresso in magistratura, una sorta di estensione alle toghe dei test già previsti per le forze dell'ordine. La possibilità di inserire test psico-attitudinali per l’ingresso in magistratura era nata da un'osservazione avanzata dal governo al tavolo con i tecnici. Secondo quanto precisato da fonti dell’esecutivo, la norma non era nelle bozze dei provvedimenti, ma sul pacchetto di misure.

Il clima di tensione è cresciuto esponenzialmente nel corso delle scorse ore complici le esternazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha acceso i riflettori sul piano delle toghe ("L'unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l'opposizione giudiziaria", ndr). Uno dei punti fondamentali della riforma riguarda la separazione delle carriere, cavallo di battaglia di Forza Italia. "Non ci meravigliamo che ci sia qualcuno all'interno della magistratura che voglia intralciare l'azione del governo di centrodestra", le parole di Raffaele Nevi, portavoce nazionale azzurro: "Del resto, da trent'anni a questa parte, ci sono sempre state tra i giudici frange ben organizzate che usano la giustizia a fini politici: il presidente Berlusconi ne sa qualcosa, contro di lui c'è stata una vera e propria persecuzione giudiziaria...".

Per gli azzurri la soluzione è fare innanzitutto la riforma della giustizia di ordine costituzionale, già presentata in Parlamento e attualmente all'attenzione della commissione Affari costituzionali di Montecitorio.

Nevi ha aggiunto sul punto: "Noi andremo avanti con grande determinazione, difendendo le nostre proposte di riforma e non dubitiamo che tutta la maggioranza sia pronta a confrontarsi sui questi temi, come ha dimostrato Crosetto nelle sue ultime dichiarazioni".

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