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Riforme, Berlusconi a Letta: "Serve il presidenzialismo"

Il Cav rilancia l'elezione diretta del presidente della Repubblica: "Governo forte, faccia le riforme". E promuove il governo: "È finita la guerra civile"

Riforme, Berlusconi a Letta: "Serve il presidenzialismo"

Avanti con le riforme. Silvio Berlusconi incalza il governo e riporta al centro del dibattito politico le misure necessarie al Paese per ammodernarsi e uscire dalle storture del nostro sistema. "Siamo riusciti a mettere insieme il centrodestra e il centrosinistra ponendo fine a una lunga guerra fredda, ad una guerra civile. Abbiano un governo forte che può fare quelle riforme e che una sola parte non poteva fare", ha spiegato il Cavaliere in un’intervista rilasciata al Tg di T9 spronando l'esecutivo a "varare la riforma della costituzione che possa portare il nostro paese alla elezione diretta del capo dello Stato".

Il Cavaliere vuole che tra le priorità dell'esecutivo ci siano il piano economico per far uscire il Paese dalla recessione e le riforme costituzionali per snellire la mastodontica macchina dello Stato. Grazie alla "svolta epocale" di aver messo insieme centrodestra e centrosinistra, il leader del Pdl è convinto che l’Italia si trova con "un governo forte anche nei confronti con l’Europa". Da qui l'appello al presidente del Consiglio Enrico Letta presentarsi a Bruxelles con un piano preciso e ben definito. "Non possiamo più accettare certi diktat - ha avvertito Berlusconi - siamo noi che dobbiamo decidere ciò che è necessario fare per rimettere in piedi la nostra economia". Anche sulle riforme il governo deve mantenersi compatto. Così, dopo l'apertura del premier all'elezione diretta del presidente della Repubblica, è lo stesso Cavaliere a rilanciarla. D'altra parte gli equilibri tra le forze politiche si sono ridimensionati. Alle elezioni amministrative il Movimento 5 Stelle ha incassato una batosta tale da relegare Beppe Grillo e i suoi in un angolino. "I Cinque Stelle si sono ridotti molto e sono destinati a ridursi sempre di più - spiega il leader del Pdl - con l’avvento dei candidati di Grillo in parlamento, tutti hanno potuto vedere che questi signori sono di un’insipienza totale e sono dei semplici burattini telecomandati attraverso internet da Grillo e dai suoi atteggiamenti che non sono certamente quelli di una persona di buon senso".

In un'intervista a TeleRoma56, in onda questa sera, Berlusconi ha poi sottolineato: "Nonostante tutto quello che mi è stato buttato addosso in ambito giudiziario, abbiamo mantenuto il timone dritto, sostenendo questo governo in cui abbiamo riposto molte speranze e che è frutto finalmente dopo tanti anni di collaborazione tra centrodestra e centrosinistra".

Il Cavaliere ha poi auspicato la possibilità di "varare riforme della Costituzione indispensabili per governare il Paese: un presidente del Consiglio che possa nominare e cambiare ministri, che possa avere come strumento il decreto legge senza essere sottoposto a benestare del Capo dello Stato, che possa vedere approvato in Parlamento un ddl in 90-120 giorni da una sola Camera, possibilmente dimezzata nel numero dei suoi componenti", fino ad arrivare al "diritto importante: quello dei cittadini di eleggere direttamente il Capo dello Stato.

Ho grande fiducia che questo possa accadere".

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