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Riorganizzazione dei ministeri, manovra e riforme: la giornata del governo

Il Consiglio dei ministri ha licenziato una serie di provvedimenti per la ristrutturazione dei dicasteri di cui sono responsabili rispettivamente Daniela Santanchè, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso

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Consiglio dei ministri lampo quello che si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi. A presiedere la riunione del governo durata appena dieci minuti, che vedeva sul tavolo una serie di provvedimenti per la riorganizzazione di alcuni dicasteri, è stato il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è poi arrivato nella sede dell'esecutivo per le riunioni di maggioranza in programma sulla manovra e le riforme.

Le decisioni del Consiglio dei ministri

Tra gli argomenti all'ordine del giorno nel Consiglio dei ministri odierno ci sono stati dei dpcm – che erano passati prima al vaglio dei tecnici nel preconsiglio – relativi alla ristrutturazione dei ministeri delle Imprese e Made in Italy, del Turismo, dell'Ambiente e della sicurezza energetica, tutti all'esame definitivo. All'inizio di ottobre erano già stati riorganizzati anche il ministero della Cultura (addio a 12 Direzioni Generali e ricorso a 4 Dipartimenti con 9 aree funzionali ed un organico di 32 dirigenti) e quello della Salute: ovvero quattro dipartimenti di cui uno inedito: salute umana, salute animale, ecosistema e rapporti internazionali, che tiene conto dell'approccio di salute in tutte le politiche indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità e rafforzato dall'esperienza pandemica. Cambierà, quindi, l'organizzazione dei dicasteri guidati da Orazio Schillaci, Gennaro Sangiuliano, Daniela Santanchè, Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso.

Le due riunioni del governo

Tuttavia gli appuntamenti più importanti della giornata sono cominciati subito dopo la seduta con due riunioni, alle quali partecipano anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. In una riunione viene esaminata la riforma costituzionale per l'introduzione del premierato, che potrebbe arrivare in Cdm venerdì 3 novembre. In questo caso è in corso una riflessione sulla sfiducia costruttiva e sulle norme "anti-ribaltone". Nel secondo incontro, invece, si è tenuto un confronto sulla manovra. Stando a quello che si apprende, entra nella manovra la proposta di Forza Italia per un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. Viene confermato l'aumento al 26% dell'aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. C'è l'impegno di destinare il gettito derivante - circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione - alla riduzione delle tasse sulla casa.

Dal vertice di maggioranza a Palazzo Chigi "è emersa la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori". Lo ha reso noto Palazzo Chigi al termine della la riunione presieduta dalla premier Giorgia Meloni. "Come previsto - si legge nella nota diramata - oggi il testo sarà trasmesso al Parlamento, dopo il necessario drafting e la firma di autorizzazione del Capo dello Stato. Le forze di maggioranza hanno confermato la volontà di procedere speditamente all'approvazione della Legge di Bilancio, senza pertanto presentare emendamenti. Il governo terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione".

Tajani si era detto del resto molto ottimista a tal proposito: "Riteniamo che il quadro sia positivo: c'è una complessiva riduzione della pressione fiscale, ci sono da fare alcuni ritocchi per quanto riguarda la casa e chiarimenti sulla Rai perché possa avere un piano industriale triennale - spiega il segretario di Forza Italia a Rtl 102.5 -. Ci sono da vedere alcune cose che riguardano le pensioni degli statali. Sono delle cose che tranquillamente si possono risolvere stamane - ribadisce Tajani. "C'è grande serietà da parte nostra.

Credo di aver sempre dimostrato di essere serio, affidabile e soprattutto leale nei confronti dei miei colleghi e del governo".

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