Il risparmio sulla salute fa bene allo Stato ma noi pagheremo di più

RomaCurarsi costerà di più. La logica del contenimento della spesa ha una strada obbligata: le spese a carico del cittadino aumenteranno, inevitabilmente. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, interviene alla presentazione della Relazione sullo stato sanitario del paese e, dopo aver lodato il Sistema sanitario nazionale (Ssn), avverte che sono diventati inderogabili interventi selettivi di contenimento della spesa. Non solo. Il presidente della Repubblica ritiene indispensabile chiedere uno sforzo «ai cittadini che sono in condizioni di dare maggiori contributi in ragione della loro capacità effettiva di reddito». Napolitano invoca pure «controlli più oculati e regole più severe» per il privato convenzionato.
Insomma i ricchi, o meglio i meno poveri, dovranno pagare di più. Un'ipotesi, quella di una forma di franchigia calcolata in base al reddito, che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, stava già studiando. Se non si interverrà in questo senso sarà inevitabile un pesante aumento del ticket previsto per il gennaio 2014 mentre è già aumentata la spesa a carico del cittadino per i farmaci, più 36,5 per cento.
Un quadro nero che Balduzzi cerca di sfumare. Non ci saranno tagli ma una ristrutturazione, assicura il ministro che parla di «allarmismo eccessivo» sulla riforma degli ospedali.
L'accelerazione della crisi di governo ha messo in dubbio la chiusura di molti provvedimenti in itinere. Balduzzi però promette che cercherà di affrontare i nodi da sciogliere: la revisione dei Livelli essenziali di assistenza e il Patto per la Salute.
Nella Relazione tutti i numeri della sanità italiana che rivelano un sistema imponente che necessita sicuramente di una modernizzazione per rispondere ai nuovi bisogni della salute: l'allungamento della vita, la cronicizzazione delle malattie, le nuove emergenze legate agli stili di vita. Nel 2011 la spesa pubblica per la salute degli italiani ammonta a 112,889 miliardi di euro, 1.862 euro pro capite con un disavanzo di soli 1,779 miliardi. Si tratta della migliore performance di gestione degli ultimi anni dovuta all'attuazione dei piani di rientro. Il Ssn ha gestito 10 milioni di ricoveri ospedalieri, 770 milioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale e di laboratorio di analisi. Oltre un miliardo le confezioni di farmaci di classe A distribuite. La spesa farmaceutica diminuisce anche se il consumo aumenta. La spesa pro capite va dai 193,20 euro della Sicilia ai 111,60 di Bolzano.
Balduzzi sottolinea come sia sempre più importante porre attenzione agli stili di vita. La prima causa di mortalità restano le malattie del sistema cardiocircolatorio che nel 2009 hanno provocato 224.830 decessi, pari al 38,2%. La seconda è rappresentata dai tumori 174.678 (29,7%). Ancora migliaia morti connesse al fumo: 70.000/83.000 all'anno. Lontano il traguardo di vedere sconfitta la nicotina. Il 92% degli adolescenti tra 13 e 15 anni dichiara di aver tranquillamente comprato sigarette nonostante il divieto a 16 anni. Salute a rischio per chi non controlla il peso. Nel 2010 il 32% degli adulti è risultato sovrappeso, l'11% obeso. Un problema che come in tutti i paesi più avanzati ora interessa anche i bambini: uno su tre è sovrappeso o addirittura obeso.


Attenzione particolare è stata rivolta alla mortalità nei Sin, ovvero siti a rischio inquinamento (da Taranto a Porto Marghera). Dal 95 al 2002 sono stati registrati 1.200 decessi in più all'anno legati al rischio ambientale e quasi tutti nel centro-sud.

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