Mes, il governo rinvia il parere a domani. Ma le opposizioni lasciano la commissione

Caos nella Commissione Bilancio della Camera quando il sottosegretario Freni ha chiesto 24 ore di tempo per replicare dettagliatamente sulla copertura finanziaria

Mes, il governo rinvia il parere a domani. Ma le opposizioni lasciano la commissione
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Ad alcuni giorni di distanza dalle polemiche che hanno attraversato il parlamento tra il presidente del Consiglio e uno dei maggiori esponenti dell'opposizione proprio su questo argomento, il tema del Mes torna a infuocare i palazzi della politica. Se ieri c'è stata la richiesta avanzata da Giuseppe Conte di un'istituzione di un giurì d'onore contro Giorgia Meloni, nella giornata odierna tutte le forze politiche del centrosinistra hanno abbandonato "compatte" la commissione Bilancio alla Camera dei Deputati in polemica con l'esecutivo.

Tutto questo è successo come atto di protesta alla mancanza di un parere ufficiale del governo sulla proposta di legge di ratifica del Mes all'interno della commissione preposta a Montecitorio. La relatrice Ylenja Lucaselli (Fratelli d'Italia) aveva rivolto alcune domande al sottosegretario all'Economia Federico Freni in merito agli effetti finanziari relativi proprio al Fondo salva Stati. "Le domande poste dall'onorevole Lucaselli non sono poche e alcune mi colgono impreparato - ha replicato l'esponente della Lega rappresentante il governo -. Chiederei quindi alla commissione di potervi rispondere nella giornata di domani. Non ho il dono della prescienza e dell'onniscenza e vi chiederei di rinviare queste risposte a domani", conclude Freni. Proprio a causa di questo rinvio, la discussione sulla ratifica del Mes non arriverà domani nell'Aula della Camera, come riferisce una fonte parlamentare della maggioranza.

Subito dopo è esplosa la protesta delle opposizioni. "È una sceneggiata irrispettosa, teatrino inutile e non richiesto", ha commentato Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. Luigi Marattin (Italia Viva) si chiede "quali delle domande non trovano risposta nella nota di sei mesi fa" visto che ci sarebbe un'"apposita nota del Mef" dello scorso 21 giugno. Anche se c'è da ricordare che - in tutte queste ultime settimane - il governo Meloni ha sempre affermato che, prima dell'eventuale ratifica del Mes, bisognerebbe aspettare come si concluderanno le trattative in Europa sulla riforma del nuovo Patto di stabilità: un fatto non esattamente di scarsa rilevanza.

In ogni caso per domani è convocata alle ore 9 una nuova riunione della Conferenza dei capigruppo, con all'ordine del giorno "comunicazioni del presidente". In quella circostanza verrà confermata o meno l'agenda dell'emiciclo. La ratifica delle modifiche al Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità è all'ordine del giorno dei lavori dell'Aula di Montecitorio di questa settimana, ma solo al quinto punto.

Prima c'è da terminare l'esame della legge annuale per il mercato e la concorrenza (i lavori si stanno protraendo, con l'esame che procede a rilento), poi ci sarà una Relazione della Giunta per le immunità, relativa a fatti riguardanti l'ex parlamentare Cosimo Ferri, quindi la legge di delegazione europea e, infine, gli illeciti agroalimentari. Non è escluso che la discussione sul Mes possa slittare a dopo Natale.

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