RISPUNTA IL LEADER IDVDi Pietro rimpiange Tangentopoli Ieri pm eroe, oggi fuori da tutto

Brutta bestia il rimpianto. Ma ormai solo questo sembra rimasto ad Antonio Di Pietro, ex magistrato, ex senatore, ex leader dell'Idv, ex ministro ed ex europarlamentare e ora semplice spettatore della vita politica e giudiziaria italiana. Così non trova di meglio da fare che commentare gli arresti delle ultime ore, quelli sull'inchiesta su Expo 2015 a quello dell'ex ministro Claudio Scajola. E lo fa partendo da un amarcord: «Nel 1992 iniziai con i miei colleghi l'inchiesta Mani Pulite. Sin dall'inizio si è cercato di criminalizzare questa indagine, attaccandoci anche personalmente tanto è vero che nel 1994 fui costretto a dimettermi dalla magistratura.

È un po' come se la colpa di quanto era successo fosse stata di noi pubblici ministeri che avevamo scoperto i reati, invece di chi li aveva effettivamente commessi». Quindi si lancia in un pistolotto moralistico: «Non è possibile che, più di vent'anni dopo Tangentopoli, si sia costretti ad aspettare sempre l'intervento della magistratura per risolvere i problemi».

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