È di Christiane Seganfreddo, l'insegnante scomparsa da casa lo scorso 30 dicembre, il corpo trovato ieri mattina in un ruscello ad Arpuilles, sulla collina di Aosta, a due chilometri da casa.
Lo hanno confermato gli inquirenti in base a abiti, monili e fattezze del volto. Da definire la causa del decesso anche se sembra probabile sia accidentale. Il corpo era su un fianco, con il volto semi appoggiato sul terreno.
Secondo gli inquirenti, è da parecchi giorni che si trovava in quel posto, probabilmente dal giorno della scomparsa. La donna indossava la stessa giacca nera e gli stessi pantaloni che aveva quando si è allontanata da casa. Inoltre aveva al collo un monile a cui era particolarmente affezionata. La Procura ipotizza il suicidio o l'incidente.
Al collo la donna aveva «il ciondolo che ci era stato segnalato, al 99% è Christiane Seganfreddo». Così il questore di Aosta, Maurizio Celia, ieri ha commentato il ritrovamento del corpo della donna, avvenuto intorno alle ore 11.30, in località Grand Signayes, nella collina di Aosta, nella cascina «Mont Cenis», una zona di vigneti di proprietà dell'Istitut agricole régional, la scuola di agricoltura valdostana. «Ci sono anche altri effetti personali che confermano l'identità della donna - aggiunge Celia - anche se la certezza arriverà con l'esame autoptico».
A trovare il cadavere è stato un contadino che stava effettuando dei lavori di manutenzione nella zona: la Seganfreddo, che aveva lasciato la sua abitazione una mattina del dicembre scorso, era in un torrente ghiacciato, e si ipotizza che sia morta di inedia: «Siamo dispiaciuti per questa conclusione della vicenda - ha commentato ancora il questore di Aosta - che ci riporta all'ipotesi fatta in origine. Nella zona avevamo già effettuato molte ricerche».
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