"La rivedo solo se...". Altro che dialogo, la Schlein attacca la Meloni

Il Partito democratico fa orecchie da mercante sul salario minimo. E la segretaria dem passa all'attacco: "Rivedo Meloni solo se ha proposte serie"

"La rivedo solo se...". Altro che dialogo, la Schlein attacca la Meloni
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Notizia flash: ritrovata l’estate militante targata Elly Schlein e Partito democratico. La giovane segretaria dem, dopo due mesi di assenza politica e mediatica, torna ad essere sotto le luci della ribalta. Il tema, a scanso di equivoci, è sempre lo stesso: salario minimo legale e soglia di 9 euro lordi all’ora. I toni, come da vecchia tradizione di sinistra, sono i medesimi: scarsa propensione al dialogo con l’esecutivo, visione partigiano-ideologica della realtà e attacchi fuori misura nei confronti del governo di centro destra. La neo-sinistra targata Elly perde il pelo ma non il pregiudizio. E sul salario minimo Schlein non si smentisce: “Rivedo Meloni solo se ha proposte serie”.

La “serietà” delle proposte, ovviamente, dipende dal soggetto politico che le ha avanzate e sostenute. La presunta, e più volte abusata, “superiorità morale” fa brutti scherzi. Se a firmare una proposta di legge è il Partito democratico il testo è contemporaneamente serio, giusto e decisivo. Al contrario, se a promuovere un provvedimento è un governo di centro destra, legittimamente eletto dai cittadini, il suddetto testo diventa in ordine sbagliato, populista e autoritario. Una volta compreso il meccanismo logico della sinistra, le dichiarazioni della segretaria dem diventano solo la diretta conseguenza. L’incontro a Palazzo Chigi tra le principali forze di opposizione e l’esecutivo sul salario minimo legale, come da previsione, non ha portato a grosse novità. Le posizioni, come da copione, sono rimaste le stesse. Con qualche piccola differenza: mentre il premier Meloni ha promesso un dialogo continuo e “costruttivo” con la minoranza, Elly Schlein e soci non fanno passi indietro.

Il compromesso, nella lingua madre della gauche nostrana, non è contemplato. “Tornerò a Palazzo Chigi dalla premier – sostiene Schlein in una intervista a Repubblica – solo se ci sono novità vere”. Il motivo è presto detto:“Venerdì – spiega la segretaria dem – non avevano mezza proposta”. Perfino l’iniziativa di coinvolgere il Cnel, ovvero il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, è fumo negli occhi per le opposizioni. “Stanno solo prendendo tempo – attacca la Schlein – perché non hanno né risposte alla nostra proposta di legge, né proposte loro da avanzare”. Le perplessità dell’esecutivo sul salario minimo, legittime e per certi versi naturali, sono note a tutti. Altrettanto chiara, questa l’omissione di Schlein, è la proposta dell’esecutivo per combattere i salari bassi: un provvedimento “condiviso con le parti sociali” da inserire nella prossima legge di Bilancio insieme a un taglio netto del cuneo fiscale.

La sinistra, davanti a tutto questo, fa orecchie da mercante:“Intanto noi – sintetizza Schlein – partiamo con una raccolta firme, anche nelle feste dell’Unità”. In aggiunta, si legge direttamente dal profilo social di Elly Schlein, alla petizione online."Se pensi anche tu che in Italia bisogna fissare un salario minimo – scrive la segretaria dem su Instagram - mettici una firma! Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa. 3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare”. Il Partito democratico lancia così, attraverso i principali canali social, la raccolta firme sul salario minimo in salsa giallo-rossa.

"Abbiamo bisogno del vostro supporto – sintetizza la leader dem - per farla passare in Parlamento". "È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al sito salariomininosubito.it o nei banchetti che allestiremo nelle piazze e alle Feste dell'Unità!".

Nel merito nessun passo indietro:“Non arretriamo di un centimetro sui pilastri della nostra proposta”. Il Pd getta la maschera e svela il suo vero volto. Il dialogo con l’esecutivo di destra, anche quando si tratta di lavoro povero e salari bassi, non è permesso.

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