"Rivedrò le nomine di Sangiuliano". L'annuncio di Giuli sulla commissione Cinema

Il neo ministro della Cultura annuncia alla Camera che il decreto di Sangiuliano verrà "modificato e arricchito secondo i canoni di autorevolezza professionale e scientifica" in modo da rispettare le norme sull'equilibrio di genere

"Rivedrò le nomine di Sangiuliano". L'annuncio di Giuli sulla commissione Cinema
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L'esordio ufficiale istituzionale del nuovo ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alessandro Giuli, ha luogo all'interno dell'Aula della Camera dei Deputati rispondendo a una interrogazione sulla recente nomina di componenti della commissione ministeriale per la concessione di contributi per progetti cinematografici da parte del suo predecessore Gennaro Sangiuliano: ultimo atto da responsabile del Mibact prima delle dimissioni a seguito del caso Boccia. Il fresco esponente del governo Meloni replica al quesito posto da Davide Faraone di Italia Viva debuttando con una frase netta: "Non mi sento offeso dalle scelte fatte dall'ex ministro Sangiuliano che mi ha preceduto".

Tuttavia, sottolineando il rispetto che rivolge a tutti i deputati, Giuli aggiunge che la medesima commissione "è oggetto di una mia attenta verifica e revisione" e che questo era già avvenuto "a poche ore dal mio insediamento" (ovvero cinque giorni fa) dopo che gli erano stati posti alcuni interrogativi, pur traendone conclusioni differenti rispetto a quelli dei vari parlamentari di opposizione. E così il primo impegno che ha assunto Giuli è quello di modificare la lista dei quindici nomi esperti designati per la commissione, non perché di parte (come qualcuno aveva paventato), ma perché non ha rispettato le norme sull'equilibrio di genere. "A tal riguardo è mio intendimento intervenire su tale profilo, trattandosi tra l'altro di un criterio espressamente previsto ai fini della composizione della commissione di esperti".

Il neo titolare del dicastero del Mibact - pur respingendo senza indugi il sospetto di "amichettismo" nella scelta dei membri - ricorda che il decreto "non ha ancor perfezionato il proprio iter, è quindi suscettibile di integrazione, e verrà senz'altro modificato e arricchito secondo i canoni di autorevolezza professionale e scientifica che ne hanno ispirato l'origine". Anche perché, scendendo poi nei dettagli del merito, occorre evidenziare come l'individuazione di questi esperti "sia stata naturalmente ispirata dalla ricerca di una variegata e comprovata qualificazione professionale nel settore". Tra i quindici esperti nominati, Giuli scegliere di prendere a esempio Paolo Mereghetti, "autore del più celebre e diffuso dizionario di film in lingua italiana. Tutt'altro che identificabile come un cliente dell'ex ministro Gennaro Sangiuliano", chiosa.

L'interrogante Faraone, al termine della breve informativa di Giuli, afferma di ritenersi "soddisfatto" della risposta fornita dal ministro della Cultura motivando (non senza ironia) che questo discorso tenuto dentro la sede di Montecitorio abbia dimostrato di fatto che "l'operato dell'ex ministro è stato

pessimo". Il deputato renziano critica infatti fortemente quello che, secondo il suo punto di vista, è stato "una gestione di tipo clientelare con cui ha voluto costruire la nuova egemonia culturale".

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