Il Parlamento non "salva" Alessandro Sallusti: si allungano i tempi per il ddl sulla diffamazione a mezzo stampa. "È successo quello che immaginavo", sostiene il direttore de il Giornale, "Questi politici cialtroni sono ipocriti e codardi. Ora la procura renda esecutiva la pena e mi venga a prendere".
L'approvazione del decreto per la riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa slitta almeno a fine ottobre. La commissione Giustizia del Senato, infatti, non si esprimerà più in sede deliberante sul ddl, come chiesto da sei senatori ( Franco Bruno, Marco Perduca, Vincenzo Vita, Luigi Vimercati, Luigi Li Gotti e Gerardo D’Ambrosio): "Si tratta di una materia troppo complessa ed è bene che il testo venga esaminato anche dall’Aula". Dopo essere stato approvato dalla commissione, il ddl dovrà essere approvato dalle Camere e a Montecitorio la sua discussione è stata calendarizzata per il 29 ottobre.
"La decisionedi passare dalla sede deliberante a quella referente non significa rallentare l’iter del provvedimento", ha spiegato il senatore Pd Vita, "Si tratta, piuttosto, di approfondire alcuni aspetti dell’articolato proposto dai relatori e da diversi emendamenti, che rischiano di complicare la normativa, a tutto danno dell’attività giornalistica ed editoriale".
Il 26 settembre Alessandreo Sallusti è stato condannato a 14 mesi di reclusione per diffamazione aggravata, ma la procura ha chiesto 30 giorni di sospensione. "A questo punto chiedo alla procura di trasmettermi l’ordine di carcerazione che non ho ancora ricevuto", dice il giornalista che non ha intenzione di chiedere pene alternative al carcere, "Vorrei capire chi si prende la responsabilità di tenere questo ordine nel cassetto. Voglio che cessi questo trattamento anormale evidentemente non mi hanno mandato l’ordine perché non hanno il coraggio di renderlo esecutivo essendosi resi conto dell’errore che hanno fatto. Si vergognano".
I pm di Milano ha precisato che la sospensione della pena per Sallusti
è un passaggio "automatico" che scatterà quando il direttore riceverà ("nei prossimi giorni") la notifica della condanna. Da allora i suoi legali avranno 30 giorni di tempo per chiedere una misura alternativa al carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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