Salvini indica la strada: "Il governo andrà avanti fino al 2027"

Il vicepremier alla conferenza programmatica di FdI a Pescara: "Avanti con autonomia e premierato in maniera compatta"

Salvini indica la strada: "Il governo andrà avanti fino al 2027"
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Avanti insieme fino al 2027 per il bene dell'Italia, poche parole e tanti fatti: Matteo Salvini ha le idee chiare sul futuro del governo. Il vicepremier e segretario federale della Lega è intervenuto in videocollegamento alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Pescara e ha ribadito la grande unità all'interno dell'esecutivo, con buona pace dei soliti soloni che sperano nella crisi un giorno sì e un giorno no. Il ministro dei Trasporti ha ringraziato Giorgia Meloni "per aver messo in piedi una squadra che in questo anno e mezzo ha dato dimostrazione di efficacia, lealtà, coerenza", ponendo l'accento sul grande apprezzamento degli italiani nei suoi confronti:"Siamo una squadra composta da soggetti che hanno un obiettivo comune, e le prossime elezioni si terranno nel 2027, non un minuto prima perché questa squadra andrà vanti finto all'ultimo dei giorni".

Il governo non mollerà mai, ha proseguito Salvini, che s'è detto convinto di restare al governo non solo cinque anni, ma dieci: "Viva l'Italia e questo centrodestra che nessuno metterà mai in discussione", il messaggio di grande convergenza del leader del Carroccio. Entrando nel dettaglio dell'azione del governo, ha acceso i riflettori su due grandi riforme portate avanti in maniera compatta alla faccia dei gufi, ossia il premierato e l'autonomia. Due provvedimenti mirati a costruitre un governo centrale più forte con territori che possono competere nel nome del merito e del futuro: "Due riforme assolutamente positive per un'Italia più seria, moderna, concreta e più forte".

Salvini si è anche soffermato sulle imminenti elezioni europee e ha sottolineato che, nonostante le idee e le famiglie diverse, il comune demoniatore di tutti è un'Italia più forte in Europa.

"Io sono orgoglioso di questi 18 mesi al governo", ha ammesso il vicepremier: "Al di là delle percentuali, da segretario della Lega sono orgoglioso di questo centrodestra perché stiamo facendo di più per l'Italia adesso di quanto come Lega non riuscivamo a fare al 30% con il M5s". Parole importanti e di grande unitarietà, ma soprattutto un brutto colpo per chi quotidianamente si inventa liti e dispetti all'interno del governo.

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