
"Penso che non sia degno di un Paese civile, dover schierare l'esercito". Il vicepremier e e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, giunto a Bardonecchia per l'inaugurazione della seconda canna del traforo del Frejus, ritiene "incredibile" che, nel 2025, per completare i lavori della Tav "oggi sul fronte italiano ci siano fra polizia, carabinieri, esercito, 418 militari a proteggere gli operai che fanno il loro lavoro".
"Già il fatto che oggi ci sia Bardonecchia e la val di Susa blindata, perché arriva un ministro a inaugurare un tunnel stradale e ci siano questi teppisti che fanno il campeggio e a tempo perso devastano, attaccano la polizia, attaccano gli operai e bruciano auto e furgoni, questa non è protesta”, ha aggiunto Salvini che ha bollatro i No Tav definendola "una banda di criminali".
Salvini ha poi contestato la decisione dei giudici di non riconoscere il reato di associazione a delinquere per i No Tav: "Secondo me - ha detto - il tribunale di Torino vive su Marte. Vedere quello che è successo ieri in una zona che non è di guerra, è preoccupante". E poi ha aggiunto: "Spero che venga applicato il nuovo decreto sicurezza che prevede fino a cinque anni di carcere per questi criminali". Secondo il responsabile del Mit "il campeggio andrebbe sgomberato" e "questa gente - ha detto ancora Salvini - non dovrebbe più poter mettere piede in Italia". Il vicepremier ha poi ribadito: "Se sono italiani il carcere è il loro posto non l'autostrada: sono dei delinquenti, dei teppisti".
Salvini ha poi annunciato che domani parteciperà al cda della società Stretto di Messina e che "l'obiettivo è di arrivare al Cipes, quindi all'approvazione del progetto definitivo per 13,5 miliardi di finanziamento tutto italiano, entro la settimana prossima e alla precantierizzazione a settembre". Salvini si è rivolto così ai contestatori: "Quindi - ha aggiunto - anche i No Ponte come i No Tav e i e No Mose se ne faranno un ragione, dare diritto di mobilità a 5 milioni di siciliani mi sembra doveroso". Il vicepremier ha descritto come "fondamentali non solo dal punto di vista ingegneristico e ambientale, ma anche come segno morale" deteriminate opere come i tunnel, i ponti, i porti, gli aeroporti, i viadotti e le gallerie. E ancora: "In un momento in cui ci sono troppi conflitti, lavorare per unire, ridurre le distanze è un atto amministrativo ma anche politico con la P maiuscola. Sono anche dei segnali di pace, avvicinano i popoli - ha concluso il vicepremier - la politica può dividersi su tutto ma non sulle infrastrutture che sono spine dorsali" dell'economia.
Anche il ministro dei Trasporti della Francia Philippe Tabarot era presente all'inaugurazione della seconda canna del Traforo del Frejus e ha assicurato: "Indipendentemente dalle opposizioni a questo progetto arriveremo alla fine del cantiere. Molto denaro è stato investito, nessuno fermerà mai questi cantieri".