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Volontaria pro-Lgbt ed ex assessore: chi è la candidata Pd a sindaca di Firenze

Sara Funaro, già al Welfare della giunta uscente di Nardella, guiderà una coalizione che includerà (forse) anche i 5 Stelle, ma non sarà scontato confermare i pronostici che la danno favorita a giugno

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Se alle elezioni Bari e in Piemonte non si è riusciti a trovare la quadra, ecco che Partito e Democratico e Movimento 5 Stelle adesso faranno di tutto per ufficializzare un accordo a Firenze all'ultimo momento per non lasciarsi scappare (e sarebbe un evento storico) il capoluogo toscano di mano. Se il centrodestra è riuscito infatti a convergere verso Eike Schmidt, ex direttore degli Uffici, il campo largo prova a conservare il suo potere nella città con una figura che possa unire tutto l'asse giallorosso: Sara Funaro. Siccome Dario Nardella non potrà più ricandidarsi per legge al terzo mandato da primo cittadino fiorentino (per lui è già pronto un seggio sicuro per l'Europarlamento), il Pd locale ha così optato per una piena continuità amministrativa, puntando tutto sull'assessore all'Educazione, Welfare e Immigrazione della giunta uscente. Il suo obiettivo è molto chiaro: diventare la prima sindaca donna della storia di Firenze. La sua candidatura parte favorita, Vista infatti la decennale tradizione elettorale locale, ma la vittoria non è così scontata.

Sara Funaro, la psicoterapeuta passata alla politica

Funaro nasce a Firenze il 12 maggio 1976. Come spesso ha voluto ricordare nelle sue interviste, per lei si tratta una data particolarmente significativa, almeno per due ragioni: quello è l'anno in cui Tina Anselmi diventa la prima donna ministro, mentre il giorno e il mese cadono due anni esatti dopo prima la rivoluzione del referendum sul divorzio, nonché 365 giorni dopo la morte di Giorgiana Masi, uccisa da un colpo di pistola mentre festeggiava proprio quella vittoria. La madre di Sara, Antonina - cattolica - è la figlia di Piero Bargellini, storico sindaco di Firenze che ha dovuto guidare la città durante la terribile alluvione del 1966. Il padre, Renzo Funaro, è invece di religione ebraica (la stessa che lei poi ha abbracciato), ed è un architetto con un passato nel Partito Socialista.

Dopo avere frequentato il liceo classico Machiavelli, si laurea in Psicologia specializzandosi più tardi in Psicoterapia all'Università di Firenze. Nel frattempo, compie i suoi primi passi nel mondo volontariato. Lavora come psicoterapeuta clinica con studio privato e diventa cofondatrice della scuola di Psicoterapia fenomenologico dinamica. Opera inoltre presso l'Ospizio Israelitico e come formatrice del personale in vari enti in Italia. Debutta nella politica attiva nel 2009, quando il futuro sindaco di Firenze Matteo Renzi decide di candidarla nella lista che porta il suo nome: non verrà tuttavia eletta. Le va decisamente meglio la volta successiva: entra nel Consiglio comunale nel 2014 e viene riconfermata cinque anni (in quest'ultima circostanza incassa 2.009 voti). I segretari e le varie scissioni nel Pd non cessano mai di proseguire, ma per lei non ci sono differenze: rimane disparte nelle varie polemiche e scontri, eccezion fatta per la sua partecipazione in difesa del ddl Zan una volta affossato in Senato.

Una campagna elettorale in salita

Del resto lei non mai nascosto il proprio sostegno alla comunità Lgbt, non mancando mai a un solo Pride ed essendo ospite fissa del Florence Queer Festival. Proprio questa sua forte attenzione al sociale e il suo impegno in difesa dei diritti degli stranieri la fa trovare in piena sintonia con la segretaria Schlein. Anche se - andando bene a osservare - Sara Funaro si è in realtà schierata a favore di Stefano Bonaccini alle ultime primarie del Pd. Il via libera a una candidata non di stretta osservanza congressuale arriva nel dicembre 2023, con la condizione che non venga messo in coalizione il temutissimo padrone di casa Renzi. Quest'ultimo, per vendetta, le farà trovare come avversaria per Palazzo Vecchio una vecchia amica della stessa Funaro: Stefania Saccardi, attuale vicepresidente della Regione Toscana per Italia Viva.

Senza poi dimenticare la sinistra radicale rappresentata da Tomaso Montanari, il quale potrebbe contribuire a sgambettare la Funaro in favore di Schmidt in un eventuale ballottaggio.

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