Situazione kafkiana all'ospedale Villa Sofia di Palermo, dove due medici sono stati sospesi. Il motivo? Avrebbero falsificato la cartella clinica in seguito ad una distrazione. I due erano incaricati di impiantare una protesi ad una donna, che soffriva di una frattura al femore, procedimento che avrebbe garantito alla paziente la possibilità di tornare a camminare. I due medici però si sarebbero sbagliati e avrebbero impiantato la protesi alla gamba sinistra, dove non c'era la frattura. Resisi conto dell'errore, avrebbero deciso di innestare la protesi alla gamba destra, quella fratturata, e, per giustificare il doppio intervento, i sanitari avrebbero falsificato la cartella clinica diagnosticando una frattura bilaterale che, secondo i consulenti del pm Gianluca De Leo, dalle radiografie risulterebbe assolutamente esclusa.
Sulla vicenda adesso sta indagando la Procura di Palermo e i Nas hanno notificato un provvedimento della magistratura con il quale sono stati sospesi i due medici, il direttore dell'unità di Ortopedia Claudio Castellano e il dirigente del reparto Antonio Jacobs. I due medici sono accusati di falso. Le lesioni colpose non sarebbero ipotizzabili in quanto non è stata sporta alcuna denuncia. La paziente è morta tempo dopo l'intervento, ma le indagini hanno escluso che ci sia un nesso tra il decesso e l'errore nell'impianto della protesi.
Sempre all'ospedale Villa Sofia, si registra un altro caso di malasanità: a una donna di 58 anni è stato diagnosticato un cancro al rene. Invece, con ogni probabilità, la paziente soffriva solamente di una pleuropolmonite virale.
Il giudice monocratico della prima sezione civile del Tribunale di Palermo ha riconosciuto il danno morale ed esistenziale subito dalla paziente quantificandolo in quasi 10mila euro: seicento euro al giorno, per tutto il periodo (16 giorni) in cui la donna è stata convinta di essere una malata ormai in fase terminale.
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