
Quanto accaduto a Ursula von der Leyen ha accelerato la realizzazione di un progetto del governo sulla sicurezza dei voli di Stato. I fatti sono noti. Domenica l’aereo su cui stava viaggiando la presidente della Commissione Ue è stato colpito da interferenze alla navigazione Gps, costringendo i piloti ad atterrare senza l’utilizzo di strumenti elettronici. Ora, secondo quanto riporta Repubblica, l’esecutivo è pronto a mettere sul tavolo un piano per secretare i voli di Stato italiani, ridurre al minimo le informazioni pubblicate sul sito della presidenza del Consiglio e non rendere le rotte tracciabili dai siti specializzati in traffico aereo.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ne ha già discusso in passato con i colleghi ed è pronto a porre il tema in queste ore. Al netto dei sospetti su Mosca – il Cremlino ha smentito – il caso von der Leyen è tutt’altro che isolato: lo stesso problema è stato denunciato anche dal numero uno delle forze armate tedesche. Ora il Copasir – che monitora l’attività degli 007 – si è attivato e ha chiesto informazioni sugli ultimi episodi.
Il governo è al lavoro sulle possibili contromisure, ma bisogna fare i conti con l’articolo 3 del decreto del 6 luglio 2011, che obbliga la pubblicazione sul sito di Palazzo Chigi delle informazioni sugli spostamenti. Con una eccezione, i casi di segreto per ragioni di Stato, dunque a discrezione dell’esecutivo. Resterebbe la diplomatic clearence – l’autorizzazione per sorvolare lo spazio aereo di un altro Paese – ma il resto no.
Ma non solo. Il governo sta valutando anche un’altra ipotesi, relativa ai siti specializzati che tracciano in tempo reale tutte le rotte.
L’aereo della presidenza del Consiglio a febbraio è stato rimosso da Flightradar, ma è ancora segnalato su piattaforme simili. Il piano potrebbe prevedere la possibilità di schermare i voli della presidente del Consiglio e dei ministri anche dagli altri portali per ragioni di sicurezza.