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"Solo facinorosi con spirito vendicativo". La rabbia di Meloni dopo gli scontri di Roma

L'ira del presidente del Consiglio per l'attacco contro gli agenti al corteo per Ramy: "Non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza. Stiamo con i poliziotti". Denunciati due manifestanti a Bologna

"Solo facinorosi con spirito vendicativo". La rabbia di Meloni dopo gli scontri di Roma
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Ancora una volta i poliziotti sono finiti nel mirino di chi, con il pretesto di scendere in piazza per sposare un causa, è accecato dalla macabra voglia di scagliarsi contro le forze dell'ordine. E quanto accaduto ieri sera nel quartiere di San Lorenzo a Roma, nel corso della manifestazione in ricordo di Ramy, è l'ennesima triste dimostrazione. Sulla vicenda di violenza contro gli uomini in divisa è intervenuta Giorgia Meloni, che ha affidato ai suoi canali social lo sgomento e l'indignazione per le immagini arrivate nelle scorse ore.

"Tra bombe carta, fumogeni e aggressioni, ieri sera a Roma abbiamo assistito all'ennesimo, ignobile episodio di disordine e caos ad opera dei soliti facinorosi scesi in piazza non per manifestare per una causa, bensì per puro spirito vendicativo", ha scritto il presidente del Consiglio. Ed è proprio questo il punto: organizzare un corteo è certamente un'azione democratica, ma non può diventare l'opportunità creata ad arte per lanciare oggetti contro i poliziotti. E invece, come visto in questi mesi anche durante le sfilate dei pro-Pal, gli agenti continuano a essere vittime dei manifestanti violenti.

Meloni ha detto a chiare lettere che "non si può utilizzare una tragedia per legittimare la violenza". E, mentre la sinistra è impegnata nel valutare il grado di proporzionalità delle forze dell'ordine e non riesce a prendere le distanze da certe piazze, il presidente del Consiglio ha ribadito ai poliziotti la vicinanza del governo nel loro fondamentale operato di rispetto della sicurezza pubblica: "Alle forze dell'ordine va la nostra solidarietà, insieme agli auguri di pronta guarigione agli agenti feriti. Siamo dalla vostra parte".

Alle parole di Meloni sono seguite quelle di Guido Crosetto: "Non ci può essere tolleranza né tantomeno alcuna giustificazione per chi si macchia di atti di violenza contro lo Stato e le forze dell'ordine. Gli scontri di ieri sera mettono in luce, chiaramente, la brutalità di delinquenti organizzati e facinorosi senza scrupoli, che hanno colpito con premeditazione". Il ministro della Difesa - nel sottolineare il supporto agli agenti - ha puntato il dito contro "persone, forze politiche e vari fiancheggiatori da salotto che cercano ogni occasione per mettere le forze di polizia o le forze armate sul banco degli imputati, anche se hanno solo fatto il loro dovere".

Il bilancio degli scontri scoppiati a Roma è di ben 8 poliziotti feriti. Diverse persone che hanno aderito alla manifestazione hanno lanciato fumogeni, oggetti contundenti e bombe carta. Una di queste ha infranto il vetro di un blindato della polizia, e a quel punto è scattata una carica di contenimento per tutelare l'incolumità degli agenti. Disordini anche a Bologna, dove due manifestanti sono stati denunciati: si tratta di un 23enne (per resistenza a pubblico ufficiale, porto oggetti atti ad offendere aggravato, omesso preavviso manifestazione e travisamento) e di un 30enne, accusato invece di resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, omesso preavviso e travisamento.

Gli scontri nella Capitale e quelli degli ultimi giorni contro le forze dell'ordine dimostrano quanto siano pericolosi quei soggetti organizzati che strumentalizzano ogni tema, fatto o episodio solo per seminare violenza.

Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno, ha ribadito che il diritto di manifestare non può essere usato come scusa per sfidare le autorità dello Stato: "Queste aggressioni devono essere condannate da tutti, senza indecisioni o speciosi distinguo, anche per sostenere un clima di fiducia nei confronti delle nostre forze di polizia".

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