Scontro tra militari: Paglia attacca Vannacci

Il consigliere della Difesa: «Divisa macchiata»

Scontro tra militari: Paglia attacca Vannacci
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Un duello tutto politico tra militari. Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, dà inizio alla contesa. E Roberto Vannacci risponde con una stoccata. Paglia, ufficiale ed ex deputato di Fli (la creatura post Pdl di Gianfranco Fini), dice la sua a Rete4, su Zona Bianca. L’argomento, manco a dirlo, è Vannacci. «Ha macchiato l'uniforme, e noi militari non possiamo permettercelo», esclama. E ancora: «Il mio dovere - continua Paglia, che è un ufficiale dell’esercito italiano, che ha riportato delle ferite in battaglia e che ha anche capitanato la prima squadra paralimpica della Difesa - è spiegare all'Italia tutta che il pensiero Vannacci non è il pensiero della Difesa». Distacco netto tra i due, quindi, anche sotto il profilo ideologico: «Siamo lontani anni luce, non per niente è stato sospeso per 11 mesi - continua Paglia, riferendosi al generale - , perché i suoi discorsi sono stati divisivi per tutti. A noi non interessa ciò che i nostri soldati fanno in camera da letto, o che colore di pelle hanno. Ciò che conta è servire il Paese nel miglior modo possibile, onorare il giuramento alla Repubblica». Poi il consigliere di Crosetto avanza una ipotesi sul perché della candidatura di Vannacci: «Sappiamo benissimo che non avrebbe raggiunto la terza stella», argomenta.

Il generale, candidato con la Lega alle elezioni Europee e capolista nella circoscrizione del Centro e quella del Sud, replica via social. «Parlando in uniforme - domanda il candidato indipendente della Lega - esprimeva un suo parere personale o quello dell'istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l'associazione tra l'autore e le idee dallo stesso espresse all'istituzione di appartenenza». Insomma, Vannacci lascia intendere che esprimere opinioni gli è costato caro. E attacca via Facebook: «Fuoco di paglia», scrive, non senza ironia.

Intanto le organizzazioni rappresentative dell’esercito (ma anche della polizia) hanno preso posizione a favore di Daniele Lepore, sindacalista che aveva preso le parti di Vannacci dopo le decisioni del ministro Guido Crosetto.

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