Scuola, no al cellulare: il 76% è d'accordo

Gli istituti organizzano consegne e punizioni. Giannelli (Anp): "È irrealistico il ritiro"

Scuola, no al cellulare: il 76% è d'accordo
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Tra 12 giorni riaprono le scuole e quest'anno con diverse novità in più. Prima fra tutte il divieto di utilizzo dei cellulari nelle scuole superiori. Una piccola grande rivoluzione che ha costretto gli istituti ad attrezzarsi per l'organizzazione pratica, ma anche per rivedere i regolamenti: come e quando può essere usato, cosa comporta se squilla durante la lezione, cosa succede se si viene sgamati ad usare il secondo cellulare durante la verifica (pratica ormai diffusa ovunque). Si comincia con la nota disciplinare, ma per chi non demorde vedrà la conseguenza direttamente nel voto in condotta. Un dettaglio tutt'altro che insignificante visto che da quest'anno (altra novità) sarà più pesante: con il 5 si boccia e con 6 scatta il rinvio a settembre con l'obbligo di elaborare un testo critico su temi di cittadinanza attiva collegati alla motivazione del voto. Di fatto specie nell'ultimo triennio conterà poi sul voto di maturità perché influisce sui crediti. Insomma, non è da prendere alla leggera. I ragazzi certamente avranno di che protestare, ma una recente indagine ha rilevato che il 76% è totalmente d'accordo o d'accordo su un divieto del cellulare in classe, soprattutto tra genitori e over 55. Il report «Il sistema scolastico italiano. Strumenti di ascolto e di indagine sull'opinione pubblica e sulle famiglie con figli inseriti nel sistema scolastico» è stato realizzato da Swg, Kpmg e ministero dell'Istruzione. Il dato on solo i genitori, ma anche chi non ha figli e anche i più giovani, reputano giusto vietare l'utilizzo dei cellulari in classe, così come vorrebbero una legge (c'è già una proposta firmata da psicologi e pedagogisti) che limitasse l'accesso ai social a chi ha perlomeno compiuto 15 anni. Una posizione netta, quasi plebiscitaria che raccoglie oltre 3 italiani su 4, che è più forte tra gli over 55, ma è sostenuta ampiamente anche dai giovani fino ai 34 anni. Sul divieto di utilizzo dello smartphone in classe si è già aperto un dibattito che si intensificherà con l'avvio delle scuole. Tanti i pro, ma anche qualche contrario. Per il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli il ritiro dei cellulari all'ingresso a scuola «è totalmente irrealistico».

Dice: «A volte sento parlare di ritiro dei cellulari, della loro consegna all'ingresso delle scuole: ma sono tutte cose assolutamente irrealistiche, che non possono essere attuate in questo modo. Gli istituti non sono dotati di personale e spazi per fare cose del genere».

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