Se il Pd vuole decidere anche il simbolo di FdI. Polemica sulla fiamma

Per Schlein è un simbolo da rimuovere. Ma per il partito non si tocca: "Non ha nulla a che fare con il Ventennio"

Se il Pd vuole decidere anche il simbolo di FdI. Polemica sulla fiamma
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Gli strascichi della polemica sui mandanti della strage di Bologna si portano dietro una nuova diatriba. Questa volta riguardante il simbolo di Fratelli d’Italia.
Quella fiamma tricolore che leggenda vuole disegnata e ideata dallo stesso Giorgio Almirante al momento di dar vita al Movimento sociale italiano nel 1946. L’ultima, ma non la sola, a stigmatizzare la fiamma del simbolo di Fratelli d’Italia è la leader dem Elly Schlein (nella foto). Nel corso di un’intervista sbotta: «Questi si tengono stretti la fiamma nel simbolo e poi fanno pure gli offesi».
Le ragioni dell’offesa sono tutt’altro che trascurabili (il presidente dell’associazione vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, ha sottolineato che le «radici dell’attentato figurano oggi a pieno titolo nella destra di governo») qui, però, si rincara la dose andando a spiegare che il simbolo di Fratelli d’Italia proprio non va. Non è democratico.
Non si tratta di un attacco molto originale. Fin dalla campagna elettorale del 2022, quando da più parti si «fiutava» il probabile successo della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche anticipate, la fiamma tricolore del partito meloniano è diventato un bersaglio privilegiato della sinistra, che lo vuole icona di diretta derivazione fascista. «Quella fiamma - replicò allora Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia - è il simbolo degli Arditi e non ha nulla a che fare con i simboli del fascismo». Piuttosto, sottolineava già allora il capogruppo dei senatori di Fratelli d’Italia, «è da notare che sono proprio quelli che si definiscono tolleranti e democratici a dire che per essere tolleranti e democratici bisogna fare come A }4 411 dicono loro». Noi, aggiungeva Malan, «non ci sogniamo nemmeno di dire agli altri partiti che simboli devo sfoggiare».
La stessa Meloni ha rivendicato il simbolo della fiamma durante la campagna elettorale delle ultime elezioni europee. Per spiegare il simbolo con il quale Fratelli d’Italia si presentava agli elettori confermò che l’azzurro è il colore riconosciuto in tutta Europa per i partiti conservatori e che la fiamma rappresenta il legame con i simboli del Movimento sociale e di Alleanza nazionale da cui provenivano gran parte del gruppo che nel 2012 ha dato origine a Fratelli d’Italia.
Il riferimento al colore che denota i conservatori in Europa rimanda poi a un altro tema forte nel dibattito interno al partito.
Da tempo c’è chi auspica la trasformazione del partito in un grande contenitore del pensiero conservatore che abbracci aree culturali del pensiero liberale.
Un modo per liberarsi delle ultime connotazioni che lo legano al passato dell’Msi e di An. Il confronto è iniziato prima delle politiche del 2022 e c’era in Fratelli d’Italia chi pensava che servisse superare la connotazione storica per proporsi come forza di governo. Poi la realtà ha superato anche le ambizioni e oggi il tema del partito conservatore è divenuto più delicato perché implica comunque un impatto anche sui partiti alleati. Tanto che è dovuta intervenire la stessa Meloni per negare con forza l’idea - ventilata da più parti - di un’opa ostile nei confronti di Forza Italia.
La fiamma per il momento resta il simbolo del partito. Anche se crescono i riferimenti alla cultura conservatrice. «Per paradosso, sono i conservatori i veri rivoluzionari della nostra epoca - ha detto la stessa Meloni nell’intervista rilasciata al settimanale Tempi -.

Perché mai come in questo tempo sei rivoluzionario se credi che la vita vada difesa a qualunque costo e se sei convinto che la famiglia sia il nucleo fondamentale della società e che fare un figlio non ti limiti ma ti dia tantissimo».

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