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"Sei qualcuno solo se dici di essere di sinistra". La Francini smaschera i "sinistri"

I benestanti che si fingono poveri "per conquistarsi un riconoscimento sociale", perché "si diventa maître à penser solo se si sostengono certe tesi": Chiara Francini asfalta così i "sinistri"

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Chiara Francini ha detto dei radical-chic quello in tanti pensano ma in pochi hanno il coraggio di esternare, scatenando un moto di agitazione tra quelli che si riconoscono nelle sue parole ma non amano senrtirselo dire in faccia con cotanta schiettezza, seppure col sorriso. "I sinistri sono persone nate ricche e borghesi che vorrebbero essere nate povere per sembrare intelligenti. A loro interessa solo stare dalla parte giusta", scrive l'attrice nel suo libro, "Chiara e forte" edito da Rizzoli.

Mai descrizione fu più accurata se si guarda alla classe sinistra italiana di oggi, impermalosita per essere stata smascherata in diretta televisiva, per di più in un programma condotto da una giornalista che rientra in toto nella descrizione fatta dalla Francini, Bianca Berlinguer. Il sorriso tirato della conduttrice è rimbalzato sugli schermi degli italiani che, in quel momento, guardavano la televisione e nonostante le polemiche, convinta di essere nel giusto, Chiara Francini in un'intervista concessa al Corriere della sera, ha ribadito quanto scritto nel suo libro. Dopotutto, perché dovrebbe fare un passo indietro o rimangiarsi quanto detto, solo per la pelosa ottusità di qualche radical chic.

"Non mi sarei mai aspettata tanto clamore. Io sono un’artista, non una politologa. Ho solo fatto alcune riflessioni per amore della verità. Io sono affascinata dall’umanità, mi piace studiarla", ha spiegato Francini, sottolineando che la sua non era una constatazione politica ma solamente una constatazione frutto dell'osservazione della realtà. Ed è questo che genera maggior fastidio in chi si rispecchia in quelle parole. "Ai sinistri non gliene frega assolutamente nulla del comunismo, di Berlinguer, degli operai, del lavoro, dei diritti, del teatro, delle minoranze, della cultura come strumento rivoluzionario di rivendicazione. Gli interessa solo apparire di sinistra e quindi dalla parte del giusto", si legge in un altro passo del libro, che fotografa in modo inequivocabile la verità.

Nell'intervista, poi, Francini infila con destrezza il coltello nella piaga: "Ho visto tanti benestanti fingersi poveri o dimessi, nel modo di vivere come di vestirsi, per conquistarsi un riconoscimento sociale e culturale. Perché sei qualcuno solo se dici di essere di sinistra". Sbam, come un pugile nel suo momento di grazia, l'attice continua a randellare senza pietà un avversaro ormai alle corde. Non si nasconde nel definirla un'ipocrisia, perché "è evidente che c’è distonia tra la propria condizione e la rappresentazione che si dà all’esterno. E quando indico i 'sinistri' non mi riferisco solo a chi è di sinistra. Voglio puntare l’attenzione su una categoria sociale perché colgo molta opacità, molti tentativi di confondere le acque per poter essere sempre dalla parte giusta".

E pur di apparire da quella parte molti fingono, perché "si diventa maître à penser solo se si sostengono certe tesi. E allora c’è chi si finge povero per ritenersi più intelligente e vicino al popolo". Una sequela di schiaffi metaforici come mai forse erano stati pubblicamente dati ai radical-chic arrivano dalla Francini con grande eleganza e sapienza, perché nel suo libro ci sono anche i "mancini" da randellare, ossia quelli a cui "non interessa apparire poveri o colti, non gliene frega nulla. Basta che facciano un film o una serie tv di successo per ritenersi intellettuali di riferimento. Sono più cinici e disincantati degli altri". Vittoria netta per ko per Francini contro sinistri e mancini.

In attesa di un nuovo incontro.

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