
Il governo deve "intensificare gli sforzi a livello europeo per trovare una soluzione efficace alla questione del transito e approvvigionamento del gas che non escluda a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia". Con questa frase, contenuta nella risoluzione depositata in vista delle comunicazioni della premier alla Camera sul prossimo Consiglio europeo, il M5S ha mandato in tilt il centrosinistra.
Lo scopo di tale proposta è quello di "garantire - si legge nella risoluzione dei pentastellati - il contenimento dei prezzi dell'energia elettrica e del gas naturale nonché la resilienza energetica dell'Unione europea, che deve essere in grado di adeguarsi ai mutevoli scenari del quadro geopolitico mondiale senza legarsi a specifiche fonti energetiche in maniera quasi monopolista". Fra le altre richieste, vi è anche quella di "non autorizzare l'eventuale richiesta da parte degli Stati Uniti di utilizzo delle basi concesse in uso alle forze armate americane presenti sul territorio italiano per attacchi militari contro l'Iran e, comunque, a non fornire alcun tipo di supporto militare, sia infrastrutturale sia operativo, alle forze armate degli Stati Uniti".
Durissimo il commento arrivato via social dal leader di Azione Carlo Calenda: "La vergognosa mozione del M5S, tra disarmo unilaterale, abbandono dell'Ucraina e ripresa della dipendenza dal gas russo, sembra scritta da Putin. Credo che a questo punto il Pd debba prendere atto che non può esserci una proposta di governo alternativa alla destra da chi ha una linea di politica estera sulla Russia identica a quella di Salvini. Poi fate voi". Dello stesso tenore il commento del senatore dem Filippo Sensi: "Leggo che nella risoluzione di un partito, presentata x il dibattito in Parlamento alla vigilia del Consiglio Europeo, non si esclude 'una possibile collaborazione con la Russia' sul gas. Lo trovo irricevibile". E conclude: "Sconvolgente sia presentato oggi, con Kyiv martellata dalle bombe".
La risoluzione pentastellata include anche il riconoscimento della Palestina "quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele", in linea "con l'impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo".
Il M5s chiede inoltre che il governo si attivi in sede europea per "imporre un embargo completo nei confronti dello Stato di Israele, al fine di non sostenere finanziariamente un governo responsabile del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi" e, infine, un impegno per la completa sostituzione del Rearm Eu con un piano di rilancio su spesa sanitaria e filiere produttive. I Cinquestelle, che domani protesteranno a Bruxelles contro il riarmo, si dicono però favorevoli a "sostenere un progetto di difesa comune europeo".