La Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la legge che modifica il delitto di violenza sessuale, introducendo la nozione di "consenso libero e attuale" ad atti sessuali, in linea con le statuizioni della Convenzione di Istanbul. Con 227 voti a favore, quindi, l'Aula di Montecitorio stabilisce che l'approvazione esplicita diventa così l'unico elemento necessario a qualificare la fattispecie: qualunque atto sessuale che venga posto in essere senza che vi sia il consenso libero e attuale della persona coinvolta integra pertanto il delitto di violenza sessuale. Il testo passerà ora all'esame del Senato.
Il testo è frutto dell'approvazione di un emendamento condiviso da Partito Democratico e Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia della Camera, con il quale si mira ad aggiornare l'articolo 609-bis del Codice Penale, introducendo il principio secondo cui "senza consenso libero e attuale, è stupro", ed è stato votato anche da tutti le altre forze politiche. L'ordinamento giuridico, dunque, si evolve e avanza nella lotta e nel contrasto della violenza sessuale. La nuova formulazione stabilisce che chiunque compia, faccia compiere ovvero subire atti sessuali a un altro individuo in assenza del consenso libero e attuale, è punito tramite la pena della reclusione da sei a dodici anni. Si tratta di un cambiamento culturale e giuridico che elimina le zone grigie ermeneutiche e rafforza la tutela della libertà sessuale.
La riforma - che si allinea a una visione più moderna e rispettosa dell'autonomia corporea, già sostenuta da organismi internazionali come il Consiglio d'Europa e il Parlamento europeo- chiarisce che il consenso deve essere: esplicito e volontario, non presunto o dedotto da comportamenti ambigui; attuale, cioè valido nel momento in cui l'atto sessuale avviene; libero, privo di coercizione, intimidazione, manipolazione o incapacità di intendere e volere. L'approccio oltrepassa la precedente impostazione basata sulla costrizione fisica o morale, e si avvicina a pattern normativi già adottati in altri Paesi europei.
Il nuovo provvedimento italiano segue di poche settimane l'introduzione del concetto di consenso nel Codice Penale francese, per il quale il legislatore ha definito lo stupro come qualsiasi atto sessuale compiuto in assenza del consenso espresso della persona, riconoscendo che l’assenza di opposizione non equivale a consenso. La nuova normativa avrà impatti significativi: sul piano processuale, rendendo maggiormente chiara la prova dell'assenza di consenso; nella formazione degli operatori giudiziari, che dovranno aggiornare le prassi ermeneutiche; nella cultura sociale, promuovendo maggiore consapevolezza sul rispetto dei confini personali.
"Oggi scriviamo una pagina di buona prassi parlamentare perché abbiamo deciso di lasciar prevalere ciò che unisce rispetto a ciò che divide e questo è stato possibile grazie alla generosità della presidente Boldrini, che con il senso istituzionale tipico di chi ha rappresentato le istituzioni ai massimi livelli ha compreso che era più importante rinunciare a qualcosa per affermare un principio", ha dichiarato in Aula durante le dichiarazioni di voto finale sulla proposta di legge di modifica la deputata di Fratelli d'Italia
Carolina Varchi che, insieme alla collega del Pd Michela Di Biase, è la correlatrice della pdl che riscrive il reato di violenza sessuale chiarendo che il consenso deve essere "libero e attuale".