Luttwak: "Serve un governo che tagli le tasse"

La ricetta dell'esperto Usa stasera ospite di Rete4: "Bisogna liberare l'economia per ripartire. Monti? Una delusione"

Luttwak: "Serve un governo che tagli le tasse"

Come viene vista l'Italia negli Usa?
«A Washington tutti si ricordano che l'Italia è fra i sette/otto principali Paesi del mondo. La buona gestione o la cattiva gestione dell'economia italiana ha un impatto globale. Non è la Grecia, non è la Spagna. Quando c'è un problema in Italia sono problemi globali».
Il Fondo monetario internazionale dice che forse c'è qualcosa di sbagliato nella politica che la Merkel sta imponendo all'Europa.
«Non è questione della Merkel. Da quando l'Italia è entrata nell'euro l'economia italiana ha cessato di crescere. La ragione è ovvia, perché l'export italiano è legato a una valuta molto costosa. Quando hai una valuta molto costosa devi essere molto produttivo. Se hai cose non riformate nel Paese: costi, notai, farmacisti, tassisti, tutti questi medievalismi, regole a non finire, tutti questi ostacoli al lavoro devi compensarli».
E la soluzione qual è? Uscire dall'euro ?
«L'Italia può essere benissimo nell'Euro. L'Italia potrebbe essere nel franco svizzero, dove vuole essere. Però bisogna fare le riforme commisurate. E l'enorme delusione di Mario Monti è questa: lui come tecnico arrivava lì in un momento di crisi. Poteva andare al Parlamento e dire: “Non ho ambizioni politiche. Domani voi in Parlamento mi abolite notai, farmacisti, tassisti, regole, tariffe e ostacoli, monopoli, orari e tutte queste regole medievali... O me ne vado a casa”. Invece di fare le riforme, lui ha aumentato le tasse. Tagliare la spesa pubblica era evidentemente impopolare, perciò ci voleva il tecnico... Mario Monti, l'uomo che non ha ambizione politica, che non sarà mai in politica, che doveva fare queste cose... E invece ha fatto il contrario per entrare in politica. Queste cose qui a Washington non sono dimenticate».
Non è forse che dobbiamo rinegoziare con la Merkel la linea di politica economica?
«Io credo che la cancelliera Merkel e il governo tedesco non hanno mai chiesto a nessun governo italiano di aumentare le tasse di un centesimo. Quello che hanno chiesto è di ridurre il deficit. E come si riduce il deficit? Tagliando la spesa pubblica. Guarda che in Italia il presidente della Provincia di Bolzano guadagna il doppio della Merkel, ci sono un numero di funzionari statali che guadagnano il doppio della Merkel e ce ne sono a centinaia».
Quindi qualsiasi governo in Italia dovrebbe affrontare questo tema: tagliare la spesa pubblica.
«Esatto. Se tagli la spesa pubblica hai poco impatto sull'occupazione, il lavoro e la vita economica del Paese. Se tu invece aumenti le tasse hai un impatto notevole. Quando sei già in recessione, quando l'economia globale sta già tentennando e tu aumenti le tasse allora butti giù l'economia e tu metti le famiglie a disagio, le famiglie spendono molto di meno. Quelli che vendono, vendono molto di meno. Chi produce, produce di meno. E questo è quello che è successo. E, nota bene, durante tutta questa crisi, non c'è stata nessuna riforma strutturale e, naturalmente, tutti i comportamenti fiscali hanno avuto l'effetto di tenere l'euro molto alto, quindi poco competitivo. L'esportatore italiano che vende in euro deve continuamente nuotare controcorrente. L'imprenditore italiano che guadagna trenta lire deve fare il doppio dello sforzo di un imprenditore tedesco che guadagna trenta lire».
Che speranza c'è per l'Italia?
«La speranza per l'Italia è che arrivi un governo che finalmente fa quello che ogni convegno, ogni conferenza, ogni studio ha stabilito già più di vent'anni fa e lo ripetono da vent'anni. Cioè bisogna liberalizzare l'economia italiana, bisogna svincolarla. Se tu hai un albergo a Roma e vuoi affittare una camera doppia deve avere esattamente 14 metri quadri, non 13,9 perché così decreta la Regione Lazio. Scusa se tu hai una piccola stanza e io sono poveraccio voglio affittare una piccola stanza la Regione Lazio si interpone. Questo è uno dei centomila regolamenti che ingessano l'economia italiana. Quindi svincolare l'economia è la cosa che si deve fare. Se arriva un governo e lo fa, già ci sarà una spinta. E due, naturalmente, tagliare la spesa pubblica e tagliare le tasse.

L'Italia è fortunatissima, è l'unico Paese che io conosco che può tagliare la spesa pubblica senza ridurre né l'educazione, né la sicurezza, né la sanità, può farlo semplicemente togliendo questi eccessi governativi spaventosi».

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