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"Serve l'esercito". Allarme sicurezza a Parma, sede dell'Efsa

Crescono i reati a Parma, legati soprattutto ai furti e allo spaccio di droga: in città manca la sicurezza nonostante sia sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare

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Non c'è solo Milano tra le città insicure. Il sindaco del capoluogo lombardo cerca di scaricare la propria coscienza sulla grave emergenza sicurezza in città facendo riferimento a tutto il mondo ma sarebbe più corretto restringere il focus al nostro Paese, dove ogni città, grande o piccola, è ormai preda della microcriminalità. Nella maggior parte dei casi si tratta di stranieri, irregolari o meno, che arrivati in Italia con l'idea di conquistare l'Eldorado si ritrovano senza arte né parte, ben consapevoli di poter sfruttare le ampie maglie della giustizia italiana per delinquere. Parma è una delle città che sta maggiormente soffrendo la criminalità, dove i reati sono all'ordine del giorno e con una incidenza sempre maggiore, anche a causa di un crescente traffico di droga nelle sue strade.

Non tutti sanno, però, che Parma è sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), che rappresenta la sede europea con base in Italia più prestigiosa. Questo dovrebbe essere motivo di un'intensificazione della sicurezza per la città e, invece, Parma non prevede al momento un sistema rafforzato che utilizzi anche l'esercito per presidiare i suoi punti sensibili. "A destra e a sinistra dico che avete sbagliato l'approccio per ottenere la presenza dell'esercito a Parma", dichiara Giovanni Paolo Bernini, ex assessore ed ex presidente del Consiglio comunale, storico esponente di Forza Italia. La critica più feroce è rivolta alla sinistra che, come ha spiegato, "ha sbagliato da oltre 10 anni a impoverire il corpo di polizia locale, ormai delegato solo a fare le multe per la sosta e poco altro".

Questo perché, aggiunge Bernini, "la sinistra ha nel suo Dna il rifiuto di considerare il vigile come un agente di polizia locale armato, capace di presidiare e controllare il territorio d'intesa e in collaborazione con le forze dell'ordine". Per questa ragione, prosegue l'ex assessore, Parma rischia di non essere incluso tra le città pilota del nuovo progetto che prevede l'utilizzo dell'esercito nelle città per la sicurezza. Attualmente, prosegue Bernini, "l'Efsa è entrata nel pieno della sua attività e accoglie oltre 500 studiosi, scienziati e personale di supporto". Fu Silvio Berlusconi a volere fortemente l'Agenzia a Parma, che in tal prospettiva venne anche dotata di una nuova stazione ferroviaria.

Ed essendo una città sede di un'agenzia europea, conclude Bernini, "va difesa".

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