Siamo un popolo di Francesco e Sofia

Maledetto Libro dei nomi. E maledetto chi l'ha scritto. Il suo primo autore si chiamava Stronzio, ed è già tutto un programma.
Quando una donna è incinta, parte subito la tortura del toto-nome. Nel manuale Cencelli della «nonnocrazia» se il nascituro è annunciato maschio la tendenza è quella di appioppargli il nome del nonno paterno (benché si chiami Pappagone); se invece è in arrivo una femmina tradizione vuole che le si affibbi il nome della nonna materna (nonostante si chiami Sconsolata). Ma poi tutto finisce in rissa, perché se il neonato è maschio ad opporsi all'opzione-Pappagone è la mamma; mentre se è femmina a contrastare l'opzione-Sconsolata è il padre. Allora - di comune accordo («accordo» si fa per dire) per una solo apparentemente più equa «terza via». Ed è qui che entra in gioco il famigerato Libro dei nomi. Il quale, lungi dal semplificare le cose, complica ulteriormente le idee. A quel punto meglio buttarlo nella spazzatura (il libro, non il neonato) e andare sul sicuro. Si spiega cosi che anche nel 2012 (cioè per il terzo anno consecutivo) i nomi prediletti dai neogenitori si confermino Francesco e Sofia. Dalla classifica dei «top 30» escono invece, meritatamente, gli orribili Rocco e Pasquale per lui e Carmela e Assunta per lei. I nuovi nati da genitori stranieri residenti in Italia si chiamano invece Adam, Rayan, Mohamed ma anche Matteo e Alessandro, mentre per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Melissa. Lo rileva l'Istat nel suo report sulla natalità (l'anno scorso 12 mila neonati in meno ndr). Subito dopo Francesco, gli italiani prediligono Alessandro, Andrea e Lorenzo; dopo Sofia è invece il turno di Giulia, Giorgia e Martina.
Il nome del santo di Assisi (e del ben più onnipresente nuovo Papa) è molto apprezzato al Sud, mentre Alessandro in alcune regioni del Nord. Quanto ai genitori stranieri, le loro preferenze risentono della cittadinanza: la tendenza a scegliere per i propri figli un nome diffuso nel paese ospitante piuttosto che uno tradizionale è spiccata per la comunità cinese. I bambini cinesi iscritti in anagrafe per nascita si chiamano Matteo, Andrea, Alessandro, Angelo, ma anche Kevin, Alex; il nome più frequente scelto per le bambine è Sofia, seguito da Elena (nome meraviglioso, insieme con Valeria e Ludovica ndr), Elisa e Emily.


Un comportamento opposto si riscontra per i genitori del Marocco, dell'India, della Tunisia e del Bangladesh, che quasi mai scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro Paese d'origine. Circostanza, in verità, che non ci turba affatto.

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