
Da Silvio Berlusconi a Papa Leone XIV. Il pantheon dei radicali si arricchisce di nuovi modelli. "Con misure come il decreto Caivano e il Decreto Sicurezza il governo Meloni fa esattamente l’opposto di quello che chiede oggi Papa Leone XIV, conducendo una guerra ai poveri e abbattendosi sulle persone anziché supportarle nel risolvere il disagio e la dipendenza dove ci sono", ha detto Riccardo Magi, segretario di +Europa, intervenendo alla Camera alla presentazione del libro bianco sulle droghe.
"Non ha quindi alcun senso parlare di sovraffollamento carcerario se non si è disponibili a rivedere la legge italiana sugli stupefacenti”, dice Magi dopo aver constatato che se "le carceri italiane scoppiano" è perché "più della metà dei detenuti è in carcere per violazione dell'articolo 73 del testo sugli stupefacenti, o comunque si tratta di persone con problemi di dipendenza da sostanze". Secondo il segretario di +Europa, il sovraffollamento colpisce soprattutto gli istituti minorili "perché sono state aumentate le pene addirittura per reati di lieve entità connessi con gli stupefacenti" e, pertanto, "è ora - conclude Magi - di aprire all’antiproibizionismo a partire dalla legalizzazione della cannabis”.
Ora il Papa, che oggi ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Giornata Internazionale per la Lotta contro la droga, ha effettivamente posto l'accento su chi gestisce il business della droga piuttosto che su chi ne fa uso. "Esistono enormi concentrazioni di interesse e ramificate organizzazioni criminali che gli Stati hanno il dovere di smantellare. È più facile combattere le loro vittime. Troppo spesso, in nome della sicurezza, si è fatta e si fa la guerra ai poveri, riempiendo le carceri di coloro che sono soltanto l'ultimo anello di una catena di morte. Chi tiene la catena nelle sue mani, invece, riesce ad avere influenza e impunità", ha detto il papa concludendo che "le nostre città non devono essere liberate dagli emarginati, ma dall'emarginazione; non devono essere ripulite dai disperati, ma dalla disperazione". Un discorso chiaro e articolato che non segna alcuna apertura del Papa a politiche di antiproibizionismo eppure una forza politica laica e laicista come +Europa che si rifà a Marco Pannella continua a prendere come punti di riferimento due pontefici e addirittura il fondatore del centrodestra italiano. Le parole di Papa Francesco sull'accoglienza dei migranti erano vangelo, mentre oggi citano Papa Leone XIV sulle tossidipendenze.
Solo qualche mese fa, invece, i radicali di +Europa hanno fatto uno spot elettorale per il referendum sulla cittadinanza trasmettendo l'inizio del discorso della discesa in campo di Silvio Berlusconi ("L'Italia è il Paese che amo...").