Silvio sorpassa Pier Luigi: gli italiani lo vogliono premier

Un sondaggio certifica la rimonta del Pdl: Berlusconi è il leader che ispira più fiducia. Bersani perde tre punti in una settimana

Silvio sorpassa Pier Luigi: gli italiani lo vogliono premier

Roma - La forbice è sempre più stretta, le distanze sempre più ridotte, la partita difficile ma comunque aperta. Nella quotidiana guerra dei sondaggi il fronte moderato conquista terreno e continua ad assaporare il sogno della rimonta. L'ultimo segnale arriva da Tecnè per Sky Tg24 che per la prima volta, nella sequenza dei sondaggi effettuati da questo istituto, certifica una distanza tra centrosinistra e centrodestra inferiore ai cinque punti percentuali. Se la coalizione guidata da Pier Luigi Bersani si attesta al 33,6% quella che ha come leader Silvio Berlusconi è ora al 28,7%. Si tratta di un dato relativo alla settimana 24-30 gennaio con un divario in via di contrazione: dal 6,5% al 4,9%, appunto. Per quanto riguarda gli altri schieramenti i riformatori civici di Mario Monti sono al 13,8% (+0,2%), mentre il Movimento 5 Stelle sale al 15,7% (+0,5%), Rivoluzione civile di Ingroia è al 4,7% (-0,1%), Fare per fermare il declino all'1,1% (-0,1%).

In base ai dati rilevati per i singoli partiti, invece, il Pd si attesterebbe al 29,8% (+0,1%), Sel al 3,3% (-0,2%). All'interno del centrodestra, il Pdl avrebbe il 20% (+0,2%) dei consensi, la Lega Nord sarebbe al 5,8% (+0,3). Nel Terzo polo l'Udc otterrebbe il 3,6% (-0,1%), mentre Scelta civica il 9,5% (+0,4%). Gli incerti e quelli che non voteranno sono invece al 35,7% (-0,5%).
Se dalla rilevazione Tecnè arrivano indicazioni positive a poco più di tre settimane dal voto, in realtà il segnale più forte è quello proveniente da un sondaggio realizzato il 30 gennaio da Swg in esclusiva per Affaritaliani.it su chi sia il leader politico che ispira maggiore fiducia agli italiani. Per la prima volta Silvio Berlusconi supera il segretario del Partito democratico. Rispetto alla rilevazione precedente, infatti, il leader del Popolo della Libertà sale dal 14 al 16%. Pier Luigi Bersani, invece, scende in sette giorni dal 18 al 15% perdendo così ben tre punti: una fuga di consensi che è difficile non mettere in relazione allo scandalo del Monte dei Paschi di Siena. Il numero uno del Pd viene così raggiunto da Beppe Grillo: il leader del Movimento 5 Stelle cresce infatti dal 14 al 15%. Stabile al 13% Mario Monti. In rialzo di due punti - dal 6 all'8% - il gradimento di Antonio Ingroia. Gli altri passano dal 4 al 7%. Infine la voce «non ho fiducia in nessun leader politico» cala dal 31 al 26%.

Questa rilevazione ad personam sulla capacità di governo mostra, quindi, un calo sostanzioso per Bersani, candidato premier per Italia Bene Comune. Mario Monti, dal canto suo, rimane stabile, ma la sensazione dell'istituto è che non riesca a trovare il giusto canale per emergere tra i tanti. Infine, Antonio Ingroia con Rivoluzione Civile sta lavorando in termini di presenza sui media e riesce a recuperare 2 punti percentuali rispetto alle settimane precedenti e a conquistarsi un consenso di nicchia. In ogni caso, il dato più forte, per quanto in flessione rispetto alla settimana precedente, rimane lo scontento e la sfiducia. Oltre un quarto dell'opinione pubblica nazionale pensa che nessun leader, in questi difficili anni di crisi e in questo scenario politico, meriti piena fiducia.

Nella giungla dei sondaggi, naturalmente, un dato acquista forza e si trasforma tendenza se confermato da più rilevazioni. E un ulteriore segnale arriva dal sondaggio Quorum-Tiscali secondo il quale il centrosinistra si attesta al 33,7% (-1,5), il centrodestra al 28,9% (+1,5), con Mario Monti al 15,1 (+0,5) e Grillo al 14,9. Dati che testimoniano di una distanza anche in questo caso inferiore ai 5 punti.

Per quanto riguarda i partiti il Pdl è dato al 19,5 (+1,2), la Lega al 4,9 (+0,3) e gli altri di centrodestra al 4,5. Il Pd è al 29 (-1,2), Sel al 3,9 (-0,1), altri allo 0,8 (-0,2). Insomma le distanze si assottigliano. E Silvio Berlusconi si prepara all'assalto finale degli ultimi venti giorni.

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