A Francesca Albanese le chiavi della città di Bari. Scoppia la bufera

Polemica a Bari per la decisione del sindaco Pd Vito Leccese di conferire le chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati

A Francesca Albanese le chiavi della città di Bari. Scoppia la bufera
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Polemica a Bari per la decisione del Comune guidato dal sindaco Pd Vito Leccese di conferire le chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati.

La cerimonia ufficiale avverrà domani pomeriggio ma Fratelli d'Italia, con una lettera firmata dai consiglieri comunali di Bari, dall'eurodeputato Michele Picaro e dal senatore Filippo Melchiorre, ha già chiesto la revoca di tale decisione. "Albanese è una figura divisiva e controversa il sindaco dovrebbe preoccuparsi della città invece di pensare alle dinamiche internazionali", ha detto Picaro, mentre Melchiorre ha sentenziato: "Riteniamo che il proliferare di chiavi della città consegnate non sia positivo". E ha aggiunto: "Crediamo che la politica internazionale debba essere fatta dal governo nazionale, l'amministrazione comunale dovrebbe invece pensare ai problemi quotidiani, per esempio a rendere meno conflittuale il percorso che sta portando alla scelta del candidato presidente di Regione per il centrosinistra". Picaro ha, infine, annunciato che "qualora il sindaco confermasse la consegna delle chiavi, faremo un'azione simbolica per manifestare la nostra non condivisione".

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, non usa mezze misure: "Credo che l’attenzione attorno a questa sventurata sia indice della pericolosità della sinistra". Secondo il senatore azzurro, Albanese "si schiera, non solo condannando, e sarebbe comprensibile, tutti gli orrori che accadono a Gaza, ma si schiera con chi ha creato questa situazione. Perché il 7 ottobre lo sterminio ha creato le premesse". Gasparri critica Albanese che "ha sempre assunto toni equivoci ed è diventata il simbolo della sinistra che dagli anni Settanta ad oggi sta sempre dalla parte sbagliata". E ha aggiunto: "Ci sono anelli di congiunzione tra settori della sinistra italiana e fenomeni che andrebbero deprecati. Poi, c’è una variante tutta pugliese". Gasparri ha poi attaccato la magistratura che in Puglia non ha agito "in maniera incisiva su fenomeni di illegalità". Ma non solo. "Abbiamo avuto don Cassano, dell’associazione Libera che definì il ministro Piantedosi un criminale, o qualcosa di simile. Fa il prete e andrebbe messo fuori dalla chiesa", ha ricordato. E poi ha sentenziato: "In Puglia da don Cassano al Francesca Albanese c’è un concentrato di orrori della sinistra". E ancora un affondo: "Purtroppo - ha detto - sono patetici atteggiamenti tipici della sinistra fin da quando i Comuni si riunivano per appoggiare i vietcong.

I Consigli comunali dovrebbero occuparsi dei problemi quotidiani dei cittadini e non debordare su questioni internazionali". Secondo Gasparri, si tratta di "un vecchio vezzo della sinistra: invece che risolvere i problemi dei cittadini si occupa delle angosce del pianeta".

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