Come sindaco non riusciva a far quadrare i conti, a causa del patto di stabilità e dei tagli. Adesso come operaio rischia il licenziamento. E' la tormentata storia di Dimitri Melli, 39 anni, primo cittadino di Pegognaga (Mantova). Eletto per la prima volta nel 2005, aveva preso l'aspettativa dal suo lavoro: turnista addetto alle manutenzioni nella raffineria Ies. Dopo otto anni di sola politica, a metà del secondo mandato ha deciso di fare il sindaco part-time (rinunciando a circa metà della sua indennità, scesa acirca 700 euro al mese) per ritornare in fabbrica al fianco di 390 colleghi che rischiano di perdere il posto dopo che la Mol proprietaria dell'impianto vuole chiudere il sito nel giro di qualche mese.
«Non me la sentivo più di fare l'amministratore a tempo pieno per le difficoltà e i vincoli che la legge impone soprattutto con il Patto di stabilità», spiega. «Ero tornato in fabbrica anche per una sorta di sfida personale, per una prospettiva economica più sicura». Ma adesso questa scelta coraggiosa rischia di trasformarsi in una doppia delusione.Il sindaco-operaio senza lavoro
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