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Il sindaco sfida la legge: "Ok al figlio di due donne"

Russo, primo cittadino di Savona, registra bimbo con le mamme: "Il legislatore è colpevole e inerte"

Il sindaco sfida la legge: "Ok al figlio di due donne"

Continua il braccio di ferro sul riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso. A guidare il fronte dei sindaci contro le direttive di prefetti e Viminale è quello di Savona, Marco Russo, che ha iscritto all'anagrafe il figlio di due donne, nato nei giorni scorsi nella città ligure e concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due mamme. È il primo caso in Liguria dopo lo stop alle trascrizioni. «L'ho registrato come figlio di una mamma biologica e di una mamma intenzionale. Questo atto - spiega - vuole far giungere una voce dal basso del Paese reale, con cui i Sindaci sono in contatto e del quale sono in qualche modo l'espressione». Il primo cittadino ricorda che «la giurisprudenza di merito ha ritenuto di riconoscere la possibilità di registrare i nati a seguito dell'applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita», norma che viene applicata indipendentemente dal sesso dei genitori e dal luogo in cui la tecnica è stata praticata. Per questo, spiega, «viene ritenuto trascrivibile in Italia l'atto di nascita formato all'estero e della necessità di tutelare i diritti del minore. In questo quadro, sento il dovere di procedere alla registrazione». Russo precisa che «le argomentazioni dei Tribunali e delle Corti di Appello sono conformi ad un dovere che sento vivamente, di tutelare un minore e di dare risposta a due donne, che hanno un progetto di vita insieme, nell'ambito del quale hanno condiviso un progetto genitoriale che, sebbene non previsto dalla nostra legge interna, è comunque ritenuto conforme al nostro ordine pubblico». E poi il messaggio al governo, «perché di fronte alla persistente inerzia del legislatore, che si sottrae ai propri compiti, come sindaco sento il dovere di dare la risposta alle due cittadine che si sono rivolte al nostro Comune. Ho riflettuto molto prima di decidere - aggiunge -. Le due mamme mi avevano contattato e incontrato prima che il piccolo nascesse chiedendomi in anticipo la disponibilità a procedere con la registrazione, una volta che il bambino fosse nato». Una cosa «è valutare le situazioni a freddo, trovarsi in un ufficio ministeriale, lontano dalla vita di ogni giorno. Altro è trovarsi in frontiera, come accade ai sindaci». L'atto è stato comunicato al prefetto Enrico Gullotti che fa sapere di avere avviato le verifiche «di competenza. Vedremo nel corso della settimana se da parte dell'Interno ci saranno altre attività da svolgere». Si tratterà di accertare se il provvedimento rispetta la legge: «L'atto di stato civile, una volta formato, può essere oggetto di eventuale rettifica da parte del Procuratore competente per territorio. Abbiamo quindi informato il Procuratore perché è lui che amministrativamente, qualora ne ravvisi i presupposti, può intervenire per rettificare l'atto formato, in applicazione delle normative vigenti». Nessun commento dal Procuratore di Savona, Ubaldo Pelosi. È invece il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a intervenire nella polemica sulla posizione espressa dall'Europarlamento, che sollecita l'Italia a trascrivere gli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali: «Oggi ci sono delle leggi che vanno rispettate, quando cambieranno le leggi si rispetteranno quelle nuove, ma quelle di oggi riguardano tutti quanti e siamo assolutamente certi che tutti i bambini in Italia sono tutelati e che i loro diritti sono rispettati. Noi siamo contrari all'utero in affitto - ha detto Tajani -, sia per coppie omosessuali, sia per quelle eterosessuali. Non è in discussione il diritto del bambino.

Le leggi ci sono e vanno rispettate, i bambini non devono temere nulla».

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