La stanza di Feltri

La sinistra degli ignavi la pagherà alle urne

Chissà perché non mi stupisco di queste contraddizioni insite nella ideologia progressista, la quale del resto si fonda su buonismo e ipocrisia

La sinistra degli ignavi la pagherà alle urne

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La sinistra degli ignavi la pagherà alle urne

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Gentile Direttore Feltri,
da decenni la sinistra si dice antifascista e accusa i partiti del centrodestra di essere seguaci di Mussolini e razzisti, eppure mi pare che violenza e antisemitismo siano dilaganti proprio a sinistra. I fatti di Vicenza sono emblematici. Lei cosa ne pensa?
Suo affezionato lettore
Luca Zarattini

Caro Luca,
chissà perché non mi stupisco di queste contraddizioni insite nella ideologia progressista, la quale del resto si fonda su buonismo e ipocrisia. La logica vorrebbe che la sinistra, che si proclama «antifascista», condannasse la violenza, la forza bruta, l'estremismo, l'antisemitismo anche, tuttavia sta accadendo qualcosa di grottesco e paradossale: i radical-chic insorgono contro il saluto romano, ma non insorgono contro la mano che stringe il bastone che colpisce e manda in ospedale l'agente di polizia.

E faccio presente che in pronto soccorso sono finiti ben dieci poliziotti lo scorso sabato, quando a Vicenza, dove stava avendo luogo la Fiera dell'Oro, migliaia di manifestanti pro-Hamas si sono riuniti con lo scopo di assaltare il padiglione israeliano e picchiare gli ebrei.

Che le intenzioni fossero bellicose ancora prima che la manifestazione cominciasse lo prova il fatto che questi soggetti, appartenenti in gran parte alle comunità palestinesi e musulmane, sono giunti da varie regioni a Vicenza armati. Questo dimostra altresì una capacità organizzativa e una capacità aggregativa che devono porci in uno stato di allarme.

La protesta era contro l'Occidente, contro quell'Occidente che sostiene Israele, che condanna l'aggressione dei terroristi di Hamas del 7 ottobre 2023. È innegabile che esista un pericoloso antioccidentalismo nello spirito di questa gente che pure si è trasferita in Italia, dall'Italia è stata accolta e in Italia vive e dimora.

E non parliamo mica di quattro gatti. Si tratta di un esercito di individui il cui odio contro la nostra cultura cresce di anno in anno. A Vicenza erano oltre mille. Il conflitto in Medio Oriente è certamente benzina sul fuoco, esso ha acceso determinati sentimenti di insofferenza nei nostri confronti. E questo non fa prevedere nulla di buono.

In simili circostanze sarebbe non soltanto doveroso ma altresì necessario che la sinistra prendesse posizione, una posizione chiara e netta di distacco da questi atti violenti, invece accade che essa prediliga il silenzio e che addirittura partecipi attivamente a quella che è stata una vera e propria guerriglia tra centri sociali e forze di polizia, tra anti-Stato e Stato. Sono stati lanciati petardi, bombe-carta, tutto quello che capitava a tiro contro i poliziotti.

Come si fa a conciliare la protesta contro Ignazio La Russa che, stando ai rossi, sedie immeritatamente accanto all'ebrea sopravvissuta a un campo di sterminio Liliana Segre sul palco del Teatro alla Scala con il sostegno sfrenato ad una organizzazione terroristica palestinese che di fatto persegue lo sterminio degli ebrei? Vorrei che ce lo spiegasse la leader del Pd Elly Schlein, la quale è presente soltanto quando c'è da sfilare al Gay Pride o c'è da rivendicare l'utero in affitto o quando c'è da chiedere le dimissioni di un ministro o di un esponente qualsiasi della maggioranza sulla base di niente, sulla base della semplice antipatia personale.

La nostra sinistra esprime un animo profondamente antisemita che non si accorda con quell'antifascismo che pure essa rivendica. Cosa diavolo è questa sinistra qui? Ce lo comunichi una volta per tutte, perché noi siamo confusi e non riusciamo proprio a comprenderlo.

Essa vuole imporre la pace facendo la guerra. Essa appoggia l'aggressore e desidera l'annientamento dell'aggredito. Ciarla di libertà e mira ad escludere gli ebrei da una fiera qualsiasi. Si fa paladina di Segre e poi tifa a favore degli aspiranti sterminatori di ebrei. Si schiera contro il linguaggio dell'odio e dopo, ogni sabato, intona cori razzisti e di incitamento alla brutalità durante i cortei pro-Hamas e pro-Palestina. Rigetta l'aggressività ma non disapprova coloro che picchiano gli agenti di polizia.

E rimane muta. Permane spesso in quel precario stato di equilibrio proprio degli ignavi di Dante, i quali non prendono mai posizione e per questo vivono senza infamia e senza lode. Ma anche questo è un peccato. Forse il più turpe. Un peccato che soprattutto in politica si paga.

Si paga alle urne.

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