Cronache

Soldi virtuali e baratti Va di moda la spesa con il portafogli vuoto

Altro che banconote: alla cassa ora usiamo lo smartphone. E sempre più persone scambiano direttamente beni e servizi

Soldi virtuali e baratti Va di moda la spesa con il portafogli vuoto

Sarà che di questa crisi finanziaria lunghissima non se ne può più, ma tutti hanno voglia di cambiare i soldi o di sostituirli con altri sistemi di pagamento. Ed ecco che si moltiplicano le possibilità di trasferire denaro, acquistare prodotti, versare da una parte del globo all'altra. Anche andare in supermercato, in edicola o dal salumiere con il portafoglio vuoto sta diventando sempre più una realtà. Dall'utilizzo delle moderne tecnologie ad un ritorno alle origini ce n'è per tutti i gusti.
Partiamo dagli strumenti innovativi che mette a disposizione il mercato: ad assicurare una vasta gamma di versamenti sono gli smartphone. Proprio mercoledì è stato presentato il nuovo Iphone, che tra le tante novità include iBeacon, in risposta alla tecnologia Nfc utilizzata dalle altre case produttrici. Entrambi i sistemi permettono di avvicinare il proprio cellulare alla cassa dell'esercizio commerciale dotato di dispositivo Pos e pagare in modo istantaneo. Una rivoluzione. Il servizio è rivolto in particolare a chi ha poco tempo, adattandosi così ai mutamenti di una società che diventa ogni giorno più mobile, veloce e in cui la sicurezza diventa una priorità per tutti. Il successo del pagamento tramite Pos sembra infatti andare di pari passo con quello di un mercato rivolto a chi utilizza il cellulare abitualmente e nelle più svariate modalità.
E in un mondo regolato da un sistema finanziario rivelatosi con gravi falle, ecco che compaiono i Bitcoin. Un vero e proprio mondo parallelo: si crea un portafogli virtuale e vi si caricano valute (astratte) generate o ricevute, che potranno essere utilizzate per comprare oggetti, questi reali, come automobili o cibo.
Chiunque può creare Bitcoin, e non si è soggetti al controllo delle banche. Le ragioni dell'enorme consenso per il servizio nato nel 2009 sono tante. Una su tutte, l'incertezza provocata dalla crisi economica e lavorativa in corso. Diverse persone, poi, hanno acquisito coscienza che il sistema finanziario non è così robusto come pensavano, e sono quindi aperte verso le alternative.
Non soltanto tecnologia nel cambio di orientamento sui pagamenti del XXI secolo, ma anche sguardo al passato.
Come a Rimini, dove si ritorna al baratto. Per superare la crisi, un centinaio di imprese locali hanno infatti deciso di sostituire parzialmente l'euro e aderire al progetto «Quinc». Le aziende che aderiscono all'iniziativa operano tra loro transazioni non monetarie basate sullo scambio di beni e servizi. Obiettivo: fare fronte comune per restituire impulso al tessuto produttivo locale e superare le difficoltà. Su un concetto simile si basa anche il «Sardex», conio utilizzato in Sardegna che permette alle imprese di comprare e vendere senza spendere euro, scambiandosi prodotti che il mercato non riuscirebbe ad assorbire.
A Pechino, invece, sono andati oltre senza ricorrere al virtuale: il biglietto della metropolitana si può pagare persino in bottiglie di plastica. Si chiama «Ecoticket», e la soluzione è tanto semplice quanto efficace: per ogni recipiente versato nelle apposite macchine, il passeggero riceve in cambio tra i 0,5 e gli 0,15 dollari.
Ma anche del denaro contante tradizionale si cerca di cambiare forma e materia. È proprio di pochi giorni fa l'annuncio della Bank of England di voler introdurre nuove banconote di plastica a partire dal 2016.

Addio ai visi di Winston Churcill e Jane Austen stampati su carta di cotone, insomma? Mondo e società cambiano, e con loro anche il denaro.

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