"Solo chiacchiere tra amici". La versione di Garofani sul piano "anti-Meloni"

Parla il consigliere del Quirinale accusato di aver ordito contro il governo: "Ho l'impressione di essere stato utilizzato"

"Solo chiacchiere tra amici". La versione di Garofani sul piano "anti-Meloni"
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Parla Francesco Saverio Garofani. Finito al centro del dibattito politico dopo che La Verità gli aveva attribuito dei virgolettati relativi a un "provvidenziale scossone" da effettuare nei confronti della maggioranza di governo, il consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa ha tenuto a chiarire la propria posizione. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex parlamentare Pd ha spiegato: "Sono molto amareggiato, per me e per i miei familiari. Mi spaventa la violenza dell'attacco e quel che fa male è l'impressione di essere stato utilizzato per colpire il presidente".

Secondo quanto affermato, il presidente Mattarella lo avrebbe incoraggiato sin da subito, mostrandogli vicinanza personale e istituzionale: "È stato affettuosissimo, mi ha detto 'stai sereno, non te la prendere'". Garofani ha poi sottolineato di ritenere il proprio percorso professionale coerente con i doveri del ruolo pubblico, sostenendo di "aver dimostrato con i fatti l'assoluto rispetto per le istituzioni, in tutti i ruoli che ho ricoperto".

A proposito delle conversazioni che hanno dato origine alla controversia, ha precisato che si trattava di un contesto informale: "Era una chiacchierata in libertà tra amici". Ha ribadito inoltre di sentirsi estraneo alle ricostruzioni apparse sulla stampa, osservando di "non aver mai fatto dichiarazioni fuori posto, mai esibizioni di protagonismo". A questo proposito ha rimarcato di aver analizzato con attenzione gli articoli che lo riguardano: ha "letto e riletto Belpietro, senza capire in cosa consisterebbe il complotto".

Garofani ha successivamente posto l’accento sul fatto che il suo riferimento costante rimane il rispetto istituzionale, la sua "bussola" sarebbe infatti la lealtà: "Da quando il presidente mi ha fatto l'onore di chiamarmi a collaborare con lui, sono stato sempre convintamente al suo servizio, al servizio dell'istituzione".

Interpellato infine sulla sua eventuale appartenenza a un partito, ha risposto escludendo qualsiasi coinvolgimento politico attivo negli ultimi anni: "Non faccio politica dal 2018, non sono più iscritto da quando sono uscito dal Parlamento".

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