Che voti targati Pdl fossero andati a Leoluca Orlando era semplice matematica. Ma un conto è riflettere sul voto disgiunto, adottato da molti palermitani al primo turno, altro è che il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio, esponente di primo piano del Pdl siciliano e grande sponsor del candidato del centrodestra che neanche è arrivato al ballottaggio dica che, da cittadino, al secondo turno non avrebbe dubbi e voterebbe Orlando. Se a questo poi si aggiunge che lo stesso Orlando, interpellato, dia il placet al sostegno del partito del già tanto vituperato Cavaliere ecco che il quadro è completo. Con relativa bufera da parte dello sfidante Fabrizio Ferrandelli che denuncia: «Sta con chi ha distrutto Palermo».
È l'ora dei veleni, ad una settimana dal ritorno alle urne, nel capoluogo siciliano. A innescare la miccia proprio Cascio, messo sotto accusa dal partito - ieri i giovani del Pdl hanno occupato simbolicamente la sede per protesta - che in un'intervista al Giornale di Sicilia, alla domanda su chi votare al ballottaggio, ha detto sì che il Pdl non darà indicazioni di voto. Ma ha anche aggiunto: «Parlando da cittadino, tra Orlando e Ferrandelli, non ho dubbi. Tra un fuoriclasse e un apprendista la mia scelta non può che ricadere sul fuoriclasse». E cioè su chi il sindaco lo ha fatto e «lo sa fare» come dice il suo slogan per le amministrative 2012.
Orlando, che ieri ha presentato il resto della sua squadra annunciando che intende dare la delega al Bilancio a un generale della Guardia di Finanza, Ugo Marchetti, ha gradito. E così interpellato dai cronisti su cosa ne pensasse dell'appoggio annunciato dallo stesso Cascio, dalla Pd Anna Finocchiaro, e dal coordinatore siciliano dell'Udc Gianpiero D'Alia, ha replicato: «È il segno che si è compreso qual è la volontà vera del popolo palermitano e in democrazia in genere ci si adegua alla volontà della maggioranza».
Apriti cielo. Lo sfidante Ferrandelli, che sino a qualche mese fa era il capogruppo di Idv al Comune, tuona: «Prendo atto che mentre io rispetto gli impegni e rifiuto gli apparentamenti con chi ha distrutto Palermo, l'altro candidato accetta il sostegno di Musotto, di Cascio, degli uomini di Schifani e di Galioto. Sono sicuro che i palermitani rifletteranno anche su questo». E il deputato regionale del Pd Antonello Cracolici, uno dei leader della frangia del partito che appoggia alla Regione il governo Mpa di Raffaele Lombardo, ironizza: «Quando in tempi non sospetti ho parlato di un accordo fra Orlando e Costa qualcuno ha sorriso, ma il tempo è galantuomo e adesso la verità è sotto gli occhi di tutti. Cascio, che è il big-sponsor di Costa, dichiara di votare Orlando. Lo stesso fanno D'Alia, Scoma e gli uomini di Schifani. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se uno solo di loro avesse dichiarato di votare Ferrandelli: saremmo stati processati in prima pagina da parte di certa stampa che invece, evidentemente, trova normale che questi voti siano andati ad Orlando, già al primo turno».
Nel pomeriggio, intanto, nonostante il «no» di Orlando ai confronti pubblici con Ferrandelli, i due candidati si sono incrociati a una manifestazione organizzata dal
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