Roma - «Il giorno di liberazione fiscale per il proprietario che affitta un immobile è il 16 ottobre, tre anni fa ci si fermava a settembre. Il risparmio non va ipocritamente celebrato ogni 31 ottobre, ma deve essere sempre rispettato come motore primo dello sviluppo sociale». Il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ospitando a Roma un incontro sulla questione della tassazione degli immobili ha cercato di evitare un'altra stangata al settore-casa. Con l'attuale legge di Stabilità, infatti, il rischio è che nel triennio 2012-2014 le maggiori imposte ascrivibili al tandem Monti-Letta tocchino o addirittura superino quota 40 miliardi di euro.
Il punto politico rilevante della manifestazione organizzata ieri è, però, la sostanziale sintonia tra le associazioni del comparto e il partito principale del centrodestra, cioè Forza Italia. Applausi per Antonio Martino, Maurizio Gasparri e Daniele Capezzone. Apprezzamenti per il leghista Filippo Busin e per la grillina Carla Ruocco, composto rispetto per il piddino Marco Causi e contestazioni per il vendoliano Giovanni Paglia, convinto che tassare non sia poi un male e che «l'Imu sulla prima casa avrebbe dovuto essere confermata».
Ecco, il discrimine è stato proprio questo. Da un lato Corrado Sforza Fogliani si è scagliato contro una mentalità retriva secondo cui il proprietario immobiliare è «un renditiere, una sorta di parassita». Dall'altro gli ha fatto eco il presidente dell'Ance, (l'associazione dei costruttori edili), Paolo Buzzetti che non solo ha stigmatizzato tanto il «balletto delle tasse sulla casa» quanto «le ultime manovre che hanno aumentato la pressione fiscale e contemporaneamente diminuito il valore degli immobili danneggiando doppiamente tutto il settore che, con la sua alta intensità di lavoro, potrebbe essere uno dei volani della ripresa». E proprio a Gasparri Buzzetti si è rivolto chiedendo un'azione decisa contro la Trise che lascia ai Comuni ampia facoltà di agire sulle aliquote senza garantire servizi in cambio del prelievo. «Maurizio, fai qualcosa!», l'appello.
E Gasparri ha risposto prontamente. «Alle decisioni sulla tassazione immobiliare collego la scelta che faremo nelle prossime ore: davanti a proposte ragionevoli saremo responsabili, altrimenti saremo diversamente responsabili difendendo quelli che ci hanno dato il loro mandato elettorale», ha detto ponendo un obiettivo preciso: il gettito 2014 non dovrà essere superiore ai 20 miliardi stimati per l'Imu 2013.
«I sindaci nella situazione difficile in cui si trovano se potranno sparare spareranno. L'unico modo di evitare che si utilizzi una aliquota elevata è che venga impedito», ha aggiunto il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone. Più complicato, visti gli assetti politici attuali, ritornare a quella Service tax (imposta sui servizi che non grava sulle aree fabbricabili e sui terreni) che il premier Letta promise a fine agosto. Poi la stoccata agli ex colleghi di Ncd: «La sensazione è che le sentinelle antitasse si siano addormentate. Se il governo non ci ascolterà non sarà Fi ad andare all'opposizione, ma l'esecutivo a mettersi all'opposizione del Paese».
Più caustica l'anima storica degli azzurri, Antonio Martino: «L'imposta sugli immobili è iniqua e controproducente, ma perché la si fa? Lo Stato e le amministrazioni hanno bisogno di soldi, ma anche il ladro svolge la sua attività perché ha bisogno di soldi».
È in miliardi di euro il peso che toccheranno le tasse sulla casa nel 2014 secondo Confedilizia
È in percentuale l'aumento delle imposte che porterebbe la nuova Tasi con l'aliquota massima
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