Cronache

Stermina la famiglia e si ammazza

Inspiegabile raptus di un farmacista: spara a moglie e figlia, poi aspetta che il figlio rincasi per uccidere anche lui

Stermina la famiglia e si ammazza

L'uomo ha impugnato la pistola e all'improvviso quel pomeriggio tranquillo, quasi ovattato e addolcito dal leggero scirocco che soffia sulle campagne pugliesi si è macchiato di morte. Lui, Michele Piccolo, 55 anni, farmacista, ha cominciato a premere il grilletto, deciso a spazzare via se stesso e la sua famiglia seguendo un lucido e feroce copione: ha ucciso la moglie, Maria Chimienti, stessa età, anche lei farmacista, e la figlia, Letizia, affetta da sindrome di down, che ieri sera avrebbe festeggiato vent'anni con una grande festa; poi il 55enne, quella persona mite e tranquilla ormai trasformata in uno spietato carnefice, ha atteso per ore che rientrasse il figlio, Claudio, 24 anni, e ha sparato ancora: lo ha colpito alla testa ferendolo gravemente e infine si è suicidato lasciandosi annegare nella piscina di casa, l'ultimo atto di un dramma oscuro ma pensato nei minimi dettagli. Il ragazzo è morto più tardi in ospedale. Così i carabinieri hanno ricostruito la tragedia che si è consumata a Sannicandro, poco meno di diecimila abitanti, quindici chilometri da Bari, una manciata di case e un grande castello normanno-svevo, piccolo centro agricolo dove la gente è sotto choc e gli interrogativi si rincorrono per i vicoli e le piazze.

La pista più accreditata dagli investigatori è quella dell'omicidio-suicidio, ma non vengono escluse del tutto altre ipotesi. Una delle vittime, Maria Chimienti, dal giugno dell'anno scorso era vice sindaco e assessore a Pubblica istruzione, Diritto allo studio, Politiche per l'infanzia, Pari opportunità, e Turismo. Era stata eletta in una lista civica, aveva rinunciato alla sua indennità donandola ai servizi sociali. Una famiglia conosciuta, una vita tranquilla in una elegante villa a due piani in contrada San Giovanni, alla periferia di una cittadina dove le giornate si assomigliano e scorrono lente, una felicità forse turbata dall'investimento in una beauty farm aperta ad Acquaviva delle Fonti: pare che gli affari non andassero particolarmente bene e fossero gravati da qualche debito. Un'ombra che però, assicurano in paese, difficilmente può aver innescato il dramma. Nel pomeriggio di venerdì il quadro di un'esistenza serena è andato in frantumi sotto i colpi di pistola che sarebbero stati sparati dal farmacista, ex consigliere comunale, un tipo abitudinario, che ogni mattina faceva colazione con gli amici al bar di piazza Unità d'Italia e poi andava a lavorare nella farmacia di Acquaviva delle Fonti, una manciata di chilometri di strada immersi in una campagna tutta ulivi e muretti a secco.

«Nulla lasciava pensare che si potesse verificare una tragedia simile», dice il sindaco di Sannicandro, Vito Novielli, che ha proclamato il lutto cittadino. «Venerdì - racconta - ho sentito Maria varie volte, ha celebrato un matrimonio con rito civile: era una famiglia normale, faccio fatica a crederci».

L'allarme è scattato in nottata, quando la fidanzata di Claudio ha tentato inutilmente di contattarlo. La ragazza ha chiamato alcuni conoscenti che hanno scavalcato il muro della villa e hanno trovato il 24enne agonizzante. Secondo la ricostruzione dei carabinieri erano le 15,30 quando Piccolo è salito al piano di sopra ed è entrato in camera da letto: sua moglie dormiva, le ha sparato un colpo alla testa; allo stesso modo ha ucciso Letizia, anche lei assassinata nel sonno. Sono trascorse diverse ore, l'uomo ha atteso che il figlio tornasse dalla beauty farm e appena è entrato, intorno alle 21, ha premuto ancora una volta il grilletto. L'arma, una pistola calibro 3,80 legalmente detenuta, non è stata però trovata: forse il 55enne l'ha gettata dopo aver vagato nelle campagne vicine, quindi (è l'ipotesi) è tornato, probabilmente ha assunto qualche sedativo e si è lasciato annegare nella piscina. Nessuno ha sentito nulla: la villa è rimasta al buio, la corrente staccata.

Un macrabro monumento all'orrore che nessuno sa spiegare.

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