Ecco due soluzioni suggerite dagli esperti a chi può permettersi di mantenere il proprio investimento per un periodo superiore ai 36 mesi (meglio ancora se fossero 4 anni). In particolare, il «portafoglio Prudente» dovrebbe comprendere un 10% di fondi obbligazionari governativi internazionali, un 20% di fondi obbligazionari Paesi emergenti, un 20% di fondi obbligazionari euro corporate bond, un 40% di fondi obbligazionari governativi euro medio-lungo termine e il restante 10% in fondi di liquidità euro.
Questo giardinetto di fondi dovrebbe riuscire a realizzare una performance paragonabile a quella attualmente offerta dai Btp scadenza luglio 2016 e cioè il 4,3% lordo annuo (pari al 18,3% lordo dopo 4 anni). Tuttavia, la diversificazione su titoli e mercati internazionali ha un prezzo: in caso di scenario molto negativo il sottoscrittore potrebbe essere costretto a sopportare una perdita lorda annua entro il 2%. Perdita che, nel caso del «portafoglio Dinamico» sarebbe superiore: per l'esattezza potrebbe arrivare, nello scenario peggiore, a toccare quota 3 punti percentuali annui. Il vantaggio, però, è che esistono ampie possibilità di mettere a segno un guadagno annuo dell'8,6% lordo (cioè del 39,1% in quattro anni), ovvero più del doppio di quanto garantito attualmente dal Btp che scade nel luglio 2016.
Come sarebbe articolato questo «portafoglio Dinamico»? Il 20% è in fondi azionari America, un altro 20% in fondi azionari Paesi emergenti, un 10% in fondi obbligazionari euro corporate bond, un 40% in fondi obbligazionari Paesi emergenti e il restante 10% in fondi di liquidità euro.
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