Interni

Stretta per le baby gang: carcere e divieto di cellulare

Il Dl Caivano in Cdm: due anni di cella ai genitori se il figlio non va a scuola. E telefoni vietati dal questore Le misure

Stretta per le baby gang: carcere e divieto di cellulare

Ascolta ora: "Stretta per le baby gang: carcere e divieto di cellulare"

Stretta per le baby gang: carcere e divieto di cellulare

00:00 / 00:00
100 %

Nel cosiddetto decreto Caivano, che arriva oggi in Cdm e che contiene tra l’altro misure per il contrasto al disagio giovanile, Matteo Salvini (nella foto) promette una stretta conto le baby gang. Prevedendo anche una misura che era stata anticipata dall’avvocata e senatrice del Carroccio Giulia Bongiorno: estendere anche agli under 14 l’imputabilità. Salvini, parlando ieri a Rtl 102.5, sembra voler confermare l’orientamento, accennando anche a una equiparazione, quanto agli effetti del codice penale, di minorenni e maggiorenni. «Conto che domani in Consiglio dei Ministri ci sia un provvedimento che a proposito di baby gang e delinquenza minorile aumenti le sanzioni e i controlli», ha detto Salvini, sostenendo che potrebbe essere utile «abbassare l’età per essere imputabili».

Infatti, secondo il titolare delle Infrastrutture, «il 16enne o il 14enne di oggi che gira con pistole e coltelli non è lo stesso di 30 anni fa, è capace di intendere e di volere, e se uccide, se spara, deve pagare come un cinquantenne». Il Dl dovrebbe prevedere, tra l’altro, una estensione dei reati che prevedono il fermo e la custodia per i minori, se colti in flagranza, che oggi sono previsti solo se il minorenne viene sorpreso a commettere un delitto che prevede una pena non inferiore a cinque anni. Il decreto abbassa a tre anni questa soglia ed estende il fermo ai reati di porto di armi od oggetti atti ad offendere, porto abusivo di armi, lesioni personali, furto, danneggiamento aggravato, alterazione di armi e fabbricazione di esplosivi. VengoSmartphone Per i minorenni che hanno compiuto 14 anni divieto di uso totale o parziale di cellulari o internet se raggiunti da avviso orale dal questore e/o condannati no inoltre aumentate le pene per i reati in materia di armi e per lo spaccio di stupefacenti.

Ma le novità per i minorenni non finiscono qui. Il Dl dovrebbe estendere anche a chi ha compiuto 14 anni la possibilità di ricevere non solo il Daspo urbano (che prevede la possibilità di essere allontanato da un Comune, se non di sua residenza, per un periodo tra i 6 mesi e i 4 anni), ma anche l’avviso orale, ossia il provvedimento con il quale il questore avvisa il soggetto considerato socialmente pericoloso che vi sono indizi a suo carico, e lo invita a mantenere una condotta conforme alla legge. Se inoltre il ragazzino over 14 anni che si è visto notificare l’avviso orale è già stato condannato, anche in primo grado, per furto, armi, droga o delitti contro la persona, lo stesso questore potrà chiedere al tribunale – che avrà 30 giorni per decidere - di vietargli «in tutto o in parte» l’accesso al web e anche la possibilità di possedere uno smartphone per una durata fino a due anni, e ovviamente compatibilmente «con le esigenze di salute, famiglia, lavoro o studio del destinatario del provvedimento».

Esteso agli over 14 anche l’ammonimento del questore, Genitori Multe da 200 e fino a 1000 euro per i genitori dei minori tra i 12 e i 14 anni sottoposti ad ammonimento. Due anni di carcere se non mandano i figli a scuola il provvedimento d’urgenza con cui si viene avvertiti di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza, contestualmente a una sanzione pecuniaria per i genitori che non dimostrino di non aver potuto impedire il fatto da 200 a 1.000 euro. Previsto anche un percorso di rieducazione per i minori condannati per reati con pena inferiore a cinque anni, che consente al ragazzino «lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no-profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi».

Per contrastare la dispersione scolastica, viene inoltre prevista una stretta per i genitori dei ragazzi che non ottemperano all’obbligo di istruzione. Non più una mera multa, ma la reclusione fino a due anni. La famiglia del minore che non frequenti la scuola dell’obbligo, peraltro, perde anche il diritto all’assegno di inclusione. Confermati anche i 32 milioni di euro in un triennio destinati alle scuole del Sud per «potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano Agenda Sud», oltre a un aumento dei posti negli asili nido per la fascia d’età 0-2.

Quanto alla città simbolo di Caivano, proprio il titolare del Mim, Giuseppe Valditara, ha annunciato ieri che il pacchetto-istruzione del decreto porterà alle scuole medie di Caivano «20 docenti in più» e «un milione e mezzo di euro per iniziative inserite nell’agenda Sud».

Commenti