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Antonio Martino fece conoscere all'Italia Friedman, ispiratore di Reagan e Thatcher

Il ricordo della senatrice Biancofiore: "Siamo cresciuti con la rivoluzione liberale dell'inizio di Forza Italia nel cuore". Il ministro Sangiuliano: "È stato l'unico interprete del pensiero di Milton Friedman"

"Le sue idee sono intramontabili". L'iniziativa per ricordare Antonio Martino

Un'iniziativa per tramandare il ricordo di idee intramontabili che hanno segnato la cultura liberale del nostro Paese e che ancora oggi rappresentano un patrimonio da salvaguardare. Proprio per questo motivo si è tenuta al Senato della Repubblica, su iniziativa della senatrice Michaela Biancofiore, la conferenza dal titolo La parola a Friedman, ricordando Martino a poche settimane dall'anniversario della morte di Antonio Martino. All'evento hanno preso parte anche parlamentari e accademici.

Il promotore dell'evento è stato Milton Friedman Institute, l'istituto politico-economico italiano che si occupa di promuovere la figura politico-accademica dell'economista e di divulgare le sue teorie liberali e liberiste. Quelle di Martino e Friedman sono due personalità di cui l'Italia ancora oggi avrebbe bisogno.

Biancofiore: "Le radici di Forza Italia"

Importante è stato il ricordo di Michaela Biancofiore, che ha indicato Martino come un prezioso "punto di riferimento per la mia generazione, per noi ragazzi cresciuti con la rivoluzione liberale dell'inizio di Forza Italia nel cuore". La senatrice ha annotato che quella del passato era "la miglior classe dirigente liberale" dell'Italia, che poteva così contare su un livello culturale che allo stato attuale è assai complicato trovare.

Biancofiore ha poi posto l'attenzione sull'importanza delle teorie dell'economista americano, un pensiero che ancora oggi risulta essere molto attuale specialmente se si considera l'assistenzialismo sfrenato ad esempio del reddito di cittadinanza: "Entrambi sostenevano che nei fatti l'assistenzialismo e il socialismo creassero la povertà, come dimostrato tra l'altro dall'aumento esponenziale dei poveri registrato durante il governo delle sinistre, e che invece lo sviluppo venisse portato avanti dall'impresa, la cui etica è quella del profitto".

La senatrice di Forza Italia ha affermato che al centro della visione di ogni governo dovrebbe esserci il pensiero di uomini del liberalismo come Martino e Milton Friedman. A tal proposito si è detta ottimista grazie all'operato dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: "Con questo governo dobbiamo provare in ogni modo a realizzare la rivoluzione liberale che purtroppo con i precedenti governi di centrodestra è rimasta incompiuta".

Sangiuliano: "Martino l'unico interprete"

Dal suo canto Gennaro Sangiuliano ha riconosciuto ad Antonio Martino quello che può essere considerato un vero e proprio grande merito storico: "È stato l'unico interprete del pensiero di Milton Friedman quando nessuno in Italia sapeva chi fosse". Il ministro della Cultura ha ricordato che Friedman rientra nell'area di quegli economisti che hanno sentito la necessità di rielaborare il pensiero economico in chiave antimarxista per porre l'individuo al centro.

Anche Sangiuliano ha voluto dedicare parte del suo intervento all'attualità delle lezioni di Friedman. Poi ha citato un esempio per quanto riguarda una linea di Martino: "Diceva che si possono fare due cose: o tassare i cittadini e con i proventi delle tasse organizzare degli spettacoli culturali che il cittadino sarà costretto a seguire, oppure lasciare i soldi nelle tasche del cittadino che autonomamente sceglierà quale spettacolo andare a vedere tra i teatri in concorrenza tra loro".

Infine il ministro della Cultura ha invitato a ricordare cosa fosse l'Occidente negli anni Settanta del secolo scorso. "Ipersindacalizzato con una macchina produttiva anchilosata e obsoleta.

E fu la rivoluzione di Margaret Thatcher e Ronald Reagan - ha concluso -, ispirata da Milton Friedman, a rimettere in moto l'economia e a modernizzare la società".

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