In 12 anni un incremento di valore del 22,5% che ha portato il prezzo medio di un ettaro di terra a 19.400 euro. Le maggiori opportunità l'anno scorso sono state offerte dalla colline litoranee del Nord-Est: gli appezzamenti di Veneto e Friuli, in media, si sono rivalutati del 5,9%, raggiungendo una quotazione media di 31.300 euro l'ettaro, a fronte di una media nazionale di 19.400 euro (+0,5%). I prezzi più bassi sono al Sud sia in collina (10mila euro) sia in pianura (15mila euro), ma ovviamente anche la prospettiva di rivalutazione è proporzionale al valore. Insomma, secondo l'Inea (l'Istituto nazionale di economia agraria), la terra è il vero bene «rifugio», al riparo da bolle speculative giacché il numero delle compravendite e anche l'andamento dei prezzi è sostanzialmente stabile. Con l'imperversare della crisi, si è registrato un aumento della domanda e, quindi, il consiglio di un esperto è sempre necessario (soprattutto se si vuole acquistare sulle colline liguri dove i prezzi medi si avvicinano ai 78mila euro l'ettaro).
E poi serve pazienza: se si vuole un reddito aggiuntivo, bisogna da ricordare che la funzione principale del terreno è la coltivazione. Altrimenti, occorre sperare in una variante del piano regolatore che lo renda edificabile.Sui campi si guadagna il 22% in dodici anni In Veneto e Friuli le opportunità migliori
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