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Tagli alla Difesa. Il ministro Pinotti: "Lecito pensare di ridurre anche gli F35"

Il ministro alla Difesa Pinotti: "Pronti a chiudere 385 caserme e a venderle. Entro un mese provvedimento ad hoc sui tagli". E vuol ridurre i cacciabombardieri

Tagli alla Difesa. Il ministro Pinotti: "Lecito pensare di ridurre anche gli F35"

Dopo le molte promesse fatte il governo è in cerca di soldi. Che arrivino dai tagli alla Difesa e, in primis, dai cacciabombardieri F-35? Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, non lo dice chiaramente ma fa capire che il governo ci sta pensando. "E' lecito immaginare che si può ripensare, si può ridurre, si può rivedere", ha detto a Sky Tg24, precisando che l’ordine degli F35 prevede l’acquisto di 90 aerei. Pinotti aggiunge che prima di tagliare o ridurre "bisogna chiedersi: vogliamo un’aeronautica?
Dobbiamo chiederci che tipo di difesa vogliamo, quale tipo di protezione ci può servire. C’è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell’indagine conoscitiva per prendere una decisione".

Entro un mese provvedimento sui tagli

"La mia intenzione - prosegue il ministro - è portare un provvedimento ad hoc in Cdm entro un mese". La Pinotti spiega che intende dare un’accelerazione alla più volte annunciata dismissione di una parte degli immobili di pertinenza del demario militare: "I beni della difesa - ha detto a "L'Intervista" - potrebbero essere utili alle amministrazioni cittadine o anche ai privati che vogliono investire. Quindi ritengo sarebbe uno spreco tenere inutilizzate queste strutture, al punto tale che penso di allestire al più presto una task force che se ne occupi 12 ore al giorno". In epoca di spending review anche il ministreo della Difesa sarà costretto a fare tagli e risparmi. "Abbiamo già cominciato - aggiunge Pinotti -. Noi stiamo passando da un effettivo di 190mila militari a 150mila da oggi al 2024 e poi ridurremo da 30mila a 20mila il personale civile della Difesa. Insieme a questo programma abbiamo deciso di chiudere 385 caserme e presidi militari. Non solo penso che qualcuno possa acquistarli ma per facilitare queste dismissioni ho intenzione di allestire una task force".

Caso marò: non li faremo giudicare in India

"Di errori nella vicenda ne sono stati fatti tanti ma io penso non sia utile concentrarsi su questo aspetto. La situazione è molto complicata e sarebbe sbagliato buttare la croce addosso ai ministri che sono venuti prima di me ma, insisto, questo è il momento in cui bisogna avere una linea forte e determinata. Latorre e Girone - ha aggiunto il ministro - non possono essere giudicati in India, perché metterebbe in discussione lo status di tutti quei militari, e non parlo solo di quelli italiani, che partecipano alle missioni fuori dai propri confini. Per questo vogliamo internazionalizzare la vicenda. Quello che è accaduto ai nostri due marò, potrebbe capitare a qualsiasi altro militare di altri Paesi. Per questa ragione - ha concluso - abbiamo chiesto la solidarietà dei ministri della Difesa europei e alla Nato".

Ucraina, lunedì discusse sanzioni Ue

I ministri degli Esteri europei si riuniranno lunedì sulla vicenda dell’Ucraina. "È importante - dice il ministro della Difesa - che la posizione dell’Europa sia unitaria. Oggi l’Europa dice alla Russia: violare l’integrità territoriale di un paese non è possibile e lunedì si discuterà di possibili sanzioni. Quello che però io auspico è che si tengano aperte le porte al dialogo, perchè non è possibile non avere un gruppo di contatto".

Candidatura Berlusconi? Spero sia provocazione

Il ministro si sofferma anche sulla mosa del Cavaliere, che intende candidarsi alle prossime elezioni Europee: "Mi auguro che quella di Berlusconi sia solo una provocazione". E aggiunge.

"La legge Severino è stata votata in Parlamento anche dal suo partito".

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