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La tassa Landini, i compagni firmatari e la filosofa comunista: ecco il podio dei peggiori

Il leader della Cgil si schiera contro il taglio del cuneo e le detrazione per le famiglie. Bertinotti & Co. invocano l'Aventino anti La Russa. E la Di Cesare elogia il comunismo. Ecco i peggiori della settimana appena passata

La tassa Landini, i compagni firmatari e la filosofa comunista: ecco il podio dei peggiori
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Dal 25 aprile al Primo maggio, tutto d'un soffio. Elmetto in testa e paracolpi sulla schiena. Meno di una settimana separa le due celebrazioni. Eppure sono, da sempre, i giorni più infuocati dell'anno. Polemiche, zuffe e litigi non mancano mai. Anche quest'anno abbiamo assistito alle solite risse a distanza e a colpi bassi di cui, dopo anni di contrasti, avremmo volentieri fatto a meno. Ma senza come avremmo fatto a riempire la nostra rubrica? E quindi, eccoli qui i peggiori della settima.

Partiamo come al solito sul gradino più basso del Podio. Lì, a sfoggiare la medaglia di bronzo, troviamo Maurizio Landini. Pur sapendo che dalle parti del sindacato rosso l'unica risposta possibile a un governo di centrodestra non può che essere "no", avremmo sperato che, dinnanzi al taglio delle tasse, almeno un "nì" il segretario lo avrebbe potuto pronunciare. E invece no! Nein! Niet! Per l'ex leader Fiom le politiche di detassazione per le famiglie con figli messa sul tavolo dal ministro all'Economia Giancarlo Giorgetti "è solo propaganda", mentre la sforbiciata al cuneo fiscale, che pur non essendo esagerata va comunque incontro a tutti i lavoratrori, è un "provvedimento sbagliato". Per questo lunedì prossimo, in occasione della Festa del Lavoro, la Cgil scenderà in piazza per protestare contro la Meloni. Che dire? Non ci si poteva aspettare di più. D'altra parte ricordate l'ex ministro Tommaso Padoa Schioppa? Diceva che le tasse sono bellissime! Così belle che il centrosinistra le ha sempre alzate non appena si è trovato a governare e ha sempre attaccato il centrodestra quando quest'ultimo le ha tagliate.

Al secondo sul podio dei peggiori troviamo, invece, Fausto Bertinotti e compagni. Quelli dell'appello #stoplarussa. È il solito circo de sinistra: storici, intellettuali, artisti, attivisti e ex-parlamentari. Volete qualche nome? Eccoli: Gianni Cuperlo, Moni Ovadia, Nichi Vendola, Livia Turco e via dicendo... "Non possiamo tacere", intonano Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista, e Elena Mazzoni, segretaria della federazione di Roma di Rifondazione Comunista. Pretendono che i senatori lascino l'Aula finché a presiedere ci sarà La Russa. Almeno "finché il presidente del Senato non avrà finito di svilire le nostre istituzioni repubblicane e non avrà sciolto il nodo se stare dalla parte della democrazia o della dittatura". Una sorta di Aventino perenne. Utilità: zero!

Al primo posto invece troviamo uno stuolo di pretendenti. Fanno testa a testa per la medaglia d'oro. C'è il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo. Non importa cosa dica la Meloni per condannare il fascismo, per lui non sarà mai abbastanza. Anche dopo la lettera al Corriere della Sera, si è messo a polemizzare perché il premier non ha usato la parola "antifascismo". Sta proprio su un altro pianeta. Ed è in ottima compagnia. Con lui c'è anche il presidente dell'Anpi di Viterbo, Enrico Mezzetti. Alle celebrazioni del 25 aprile si è rifiutato di dare la mano a Vittorio Sgarbi. Un gesto violento, da vero maleducato. E altrettanto violenti sono stati anche i vigliacchi che, nell'oscurità della notte, hanno affisso a Napoli i manifesti con mezzo governo appeso a testa in giù. Ma, sebbene tutti questi siano da podio, ce n'è una che li batte davvero tutti: la filosofa Donatella Di Cesare.

"A me non piace questa retorica di mettere due totalitarismi sullo stesso piano, perché questo, soprattutto in Italia, è inaccettabile", ha sentenziato in tv. "Il comunismo è stato ed è un progetto politico di emancipazione". Ma certo, un grandissimo progetto politico di emancipazione: chi non finiva in povertà, finiva "emancipato" al campo santo!

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