
Le università sono sempre più avamposti di combattimento ideologico dell'estrema sinistra, una deriva che sta contagiando anche sempre più scuole superiori e licei, dove i collettivi rossi sembrano muoversi senza alcuna contrapposizione istituzionale, facendo proselitismo e organizzando manifestazioni e occupazioni. Su tema è intervenuto il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che durante il Question Time alla Camera ha affrontato il problema dell'incremento della violenza politica nel nome di Gaza.
"L'Università è il luogo del pensiero critico, non dell'anarchia. La casa del confronto, non del sopruso", ha dichiarato il ministro, sottolineando che "la libertà di manifestare le proprie idee non può mai trasformarsi in aggressione, minaccia o violenza. Interrompere un pubblico servizio, impedire lo svolgimento delle lezioni a svantaggio degli studenti che lì sono per imparare, e pagano per imparare, aggredire un docente, questi non sono atti di manifestazione di un pensiero democratico o di dissenso legittimo. Questi sono reati, e come tali vanno trattati". Non un passaggio casuale quello sulle aggressioni, visto quanto è accaduto nelle ultime settimane. A Pisa un docente è stato aggredito fisicamente e verbalmente da un gruppo di pro Pal ma l'ultimo episodio si è registrato poche ore fa a Genova, dove un dipendente tecnico-amministrativo è stato aggredito mentre tentava di accedere al rettorato occupato.
Proprio a fronte di queste gravissime violenze fisiche, il ministero "si costituirà parte civile nei processi relativi agli episodi di violenza e sosterrà con ogni mezzo i rettori, come il professor Federico Delfino, che denunceranno occupazioni e soprusi nei dipartimenti". Nel frattempo l'Università Ca Foscari ha annunciato l'interruzione degli accordi con Israele, "condanna i crimini gravissimi di cui, secondo quanto emerso dai pronunciamenti della Corte Penale Internazionale e dalle risoluzioni dell'Onu, si è reso e si rende responsabile il governo di Israele nei confronti della popolazione palestinese di Gaza e Cisgiordania". Inoltre, si va verso le occupazioni universitarie a Torino in solidarietà con il popolo palestinese e con la Global Sumud Flotilla.
Nel frattempo tre attiviste di Ultima Generazione, al settimo giorno di sciopero della fame, assieme ad altre 7 attiviste, si sono recate di fronte alla Camera dei Deputati "per chiedere al governo Meloni di riconoscere il genocidio in corso a Gaza e di garantire protezione e sicurezza per le persone salpate con le Flotille". Sono state portate via di peso dalle forze dell'ordine.