La tentazione anti-israeliana della sinistra: così ha coccolato i gruppi pro-Pal

Da tempo la sinistra italiana tace davanti alle violenze e alle esplosioni antisemite dei gruppi pro-Pal, probabilmente per timore di perdere qualche voto

La tentazione anti-israeliana della sinistra: così ha coccolato i gruppi pro-Pal
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C'è una latente tendenza di parte delle opposizioni in parlamento, con poche eccezioni, ad appoggiare i gruppi pro-palestinesi. Se non avessero, per la stragrande maggioranza, anche pulsioni antisemite, non ci sarebbe niente di male. Da ottobre, le organizzazioni palestinesi, o sostenitrici della causa, sono prolificate, trovando l'appoggio incondizionato di centri sociali e gruppi marcatamente schierati a sinistra. Tra questi, gli animatori di gran parte delle manifestazioni anti-Israele, ci sono i vari gruppi locali di Cambiare Rotta e la sua costola giovanile, Osa. L'ultimo caso esplicito è quello di Cecilia Parodi, che dai social ha sferrato un attacco ad alzo zero contro gli israeliani, auspicando la morte per tutti.

Cecilia Parodi non è solamente un'attivista per la Palestina come tante ce ne sono. È una scrittrice ma, soprattutto, ha partecipato attivamente a un'iniziativa dei giovani del Partito democratico di Milano dal titolo, particolarmente esplicativo "Colonialismo & Apartheid in Palestina - Una lunga storia di occupazione illegale e Resistenza". E chi c'era insieme a Parodi a quell'evento? Francesca Albanese, per esempio, ma anche Moni Ovadia, due figure schierate apertamente contro Israele. Ma anche Ibrahim Youssef, studioso della questione palestinese e frequentatore - come relatore - degli eventi organizzati nelle università occupate dai pro-Pal, Hanin Al Souf e Giulia Cremonesi, altri personaggi che sostengono la causa palestinese.

Nessuna voce fuori dal coro in questo scacchiere pro-Palestina ospitato dal Partito democratico, che nei mesi non ha mai espresso alcuna condanna nei confronti di quei manifestanti che hanno causato disordini nei cortei pro-Palestina. Con la guida di Elly Schlein, di cui ancora si attende un intervento dopo le parole di Cecilia Parodi, il Pd è andato a schiacciarsi su posizioni tipiche della sinistra, anche di quella più estrema, perdendo quel carattere "democratico" che i segretari prima di lei hanno dato al partito. Una posizione sulla guerra tra Palestina e Israele, quella del Pd, che non si discosta da quella di Avs, per esempio, la cui eletta Ilaria Cucchi, senatrice di Sinistra italiana, ha portato la propria solidarietà agli occupanti di Palazzo Nuovo, a Torino. E lo stesso silenzio sui gruppi pro-Palestina, e sulle loro violenze, si è registrato anche nel Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte.

Se non palesemente schierati hanno, comunque, posizioni molto ambigue. Eppure sono gli stessi che si sono indignati per le dichiarazioni ignoranti e vergognose dei militanti di Gioventù Nazionale, prontamente condannate da tutta la dirigenza di Fratelli d'Italia, presidente Meloni inclusa. Un'ambiguità che persiste e non solo da parte dei leader ma di tutti gli eletti, segno che si tratta di posizioni condivise dai partiti.

Non è chiaro se sia una scelta convinta o opportunistica, visto che il bacino dei loro elettori è tutto schierato contro Israele, ma qualche giustificazione prima o poi dovranno darla, anche alla senatrice Liliana Segre.

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