
A Bologna esiste un problema di sicurezza legato alla droga. Alcune aree della città sono in balia degli spacciatori, che rendono Bologna pericolosa a ogni ora del giorno, specialmente di notte. Il sindaco Matteo Lepore, esponente del Pd, ha sollevato la questione sicurezza ma ora che il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha offerto una soluzione al problema il sindaco la rifiuta e non la reputa all'altezza.
In un'intervista rilasciata a QN Quotidiano Nazionale, il ministro ha rivelato che i tecnici del Viminale sono già all'opera per trovare una soluzione e tra le ipotesi il ministro ha spiegato di aver proposto a Lepore, tra le altre cose, "l'istituzione di un posto di polizia alla Bolognina, in aggiunta a una ulteriore dotazione significativa di agenti di polizia entro la fine dell'anno". In aggiunta, "se il sindaco è realmente preoccupato di bande di stranieri che gestiscono lo spaccio in città, sono certo che condividerà l'opportunità di ripristinare il Cpr a Bologna, struttura fondamentale per trattenere ed espellere gli spacciatori stranieri arrestati". In molti contesti, ha aggiunto il ministro, il Cpr "si è rivelata la misura più efficace di contrasto. Sono disponibile a proporgli di dedicarla all'esigenza di ripulire la città dagli spacciatori".
Ma Lepore non ci sta e anche se non offre soluzioni alternative concrete boccia quella proposta da Piantedosi. Dopo aver caldeggiato l'immigrazione indiscriminata e aver tifato per i porti aperti, ora il sindaco Lepore dice che "le risposte del Governo sulla sicurezza fino ad ora sono state inadeguate" e che "dire che non si arrestano gli spacciatori perché non si sa dove metterli o come espellerli offende l'intelligenza dei cittadini dopo il fallimento del centro in Albania costato un miliardo". Quello che però il sindaco Lepore chiama "fallimento" per il patto Italia-Albania in realtà è un progetto pilota al quale guarda mezza Europa che sarà pienamente operativo quando, a breve, cambieranno le leggi europee e la magistratura avrà meno possibilità di intervento. Un esempio scarsamente efficace, quindi, che ancora una volta mette in luce un'opposizione ideologica.
"Ora Lepore risponda di “sì” a Piantedosi e faccia la sua parte, visto che queste proposte le avrebbe potute mettere in pratica da almeno 4 anni, da quando è sindaco. Sono finiti gli alibi del Pd, che ogni giorno dice tutto ed il contrario di tutto per provare a distrarre i cittadini alimentando confusione. Queste ricette del Viminale sono quelle giuste per avere un cambio di passo in Bolognina. Lepore non ha più scuse", ha dichiarato Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fratelli d'Italia. "Con il nuovo Cpr per gli spacciatori, il taser anche alla Polizia Locale, più agenti e presidi fissi nei quartieri, il Governo Meloni dimostra ancora una volta di essere vicino ai bolognesi. Ora il Pd agisca se realmente tiene alla sicurezza dei cittadini a livello locale, ma anche regionale", si legge nella nota di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Emilia-Romagna.
Francesca Scarano, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Bologna, ha ribadito la necessità che "Lepore collabori, perché la sicurezza è una priorità e i cittadini meritano risposte. Il Governo ha fatto la sua parte, tocca alla giunta di sinistra di mettere in campo tutte le risorse necessarie per supportare il lavoro delle forze dell’ordine, a cui va il nostro ringraziamento".