Tre giorni di congedo se muore il cane o il gatto. La proposta di legge

Presentata una proposta per concedere permesso retribuito anche per la morte di animali domestici. Ma il centrodestra: "Esiste già"

Tre giorni di congedo se muore il cane o il gatto. La proposta di legge
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Tre giorni di permesso retribuito in caso di morte e otto ore all'anno per malattia di cani o gatti domestici. Questa è la nuova proposta di legge presentata dal deputato di Alleanza Verdi e sinistra Devis Dori. Un’iniziativa sulla quale la politica nostrana sta riflettendo e, soprattutto, sulla quale è nata una polemica piuttosto aspra tra chi difende i firmatari della proposta e chi li critica in modo severo e puntuale. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli schieramenti in campo.

Da una parte i promotori della proposta di legge. "Gli animali sono considerati a tutti gli effetti parte del nucleo familiare, alla stregua di una persona", ha spiegato il parlamentare Devis Dori a Open. E quindi anche le normative vanno adeguate perché, aggiunge, "conosciamo tutti il dolore che può provocare la loro perdita o la loro malattia". “Il proprietario di cane e gatto deve quindi avere il diritto di elaborare il lutto in caso di decesso e di prestargli le cure necessarie in caso di malattia”, dice l'esponente Avs. Il documento parla di "animali d'affezione" e si riferisce solo a cani o gatti.

Dall’altra parte, invece, lo schieramento di centrodestra fa notare che una legge in questo senso esiste già: la legge Brambilla. Una normativa a tutela degli animali e lotta al randagismo che porta la firma di Michela Vittoria Brambilla ora in Noi moderati e un passato di militante in Forza Italia, da sempre è in prima linea per gli animali e ha fondato la Lega italiana difesa animali e ambiente. Questa legge, già di per sè, rappresenta un grande cambiamento di prospettiva. Innanzitutto riconosce gli animali come esseri senzienti e non più legati al sentimento umano. Essa prevede l’inasprimento delle sanzioni, nuove fattispecie di reato, la responsabilità amministrativa degli enti e strumenti procedurali più efficaci.

L'implementazione di questa legge permette inoltre il coordinamento tra forze di polizia e la formazione degli operatori. La proposta, in ogni caso, potrebbe interessare svariate famiglie italiane. Un'indagine Ipsos del 2024 dice che il 56% delle famiglie in Italia ha almeno un animale d'affezione e la percentuale è in crescita.

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